Il Partito Democratico ha perso le consultazioni politiche, M5S e Lega sono i vincitori. Nonostante le cose fatte i cittadini non hanno riconfermato la fiducia al centro sinistra. Mi limito a dire che ha vinto chi ha promesso più soldi agli Italiani. Da una parte la Flat Tax, dall’altra il reddito di cittadinanza, entrambe tecnicamente irrealizzabili. Il centro sinistra ha scelto di proporre concretezza e cose fattibili, questo non ha pagato. Però sono convinto che alla lunga pagherà, gli Italiani ora avranno modo di vedere le differenze e sono certo che ai mal di pancia si sostituirà la consapevolezza che per sistemare il paese non servono slogan ma piccoli passi, pazienza e tanto lavoro. Ovviamente anche il centro sinistra ha fatto errori. Ad esempio mi riferisco all’articolo 18, o alla estrema personalizzazione messa in atto da Renzi. Ci siamo concentrati su quelle che erano le emergenze paese ed abbiamo perso di vistala frantumazione di un elettorato che oramai è evidente si divide, tra chi ancora è legato ad un passato si importante ma comunque passato e chi quel passato lo ha voluto liquidare con troppa fretta. Dobbiamo ricordarci che l’idea di centro sinistra seppur con contesti diversi, parte da Moro e Berlinguer, cioè l’unione tra le anime di sinistra e quelle centriste. Invece ci agitiamo al nostro interno più preoccupati a far si che non ci sia un identità troppo tendente al bianco, ma nemmeno al rosso. E’ innegabile, Renzi ha le sue responsabilità ed apprezzo il gesto di rassegnare le dimissioni. Condivido la posizione per la quale il PD deve rimanere all’opposizione. Quella che è una innegabile batosta diventa in realtà una grandissima opportunità. Adesso dobbiamo riprenderci le nostre radici, conservare quanto di buono è stato fatto e gettare le basi per un centro sinistra che sia fortemente connesso con i Socialisti Europei di cui il PD è la maggiore forza rappresentativa in Europea. Si va verso la fase congressuale e nella mia testa da un paio di giorni gira il nome di Veltroni, chi meglio di lui che il PD lo ha fondato per riprenderci quelli che sono i nostri valori fondanti e riunire il centro sinistra? Ecco, anche se sono solo il segretario di una piccola città di provincia, metto questa proposta sul tavolo del dibattito politico in seno al PD. Invece diverso il risultato delle regionali, li arriviamo al 30% i candidati del nostro territorio sono stati tutti eletti, fortissima l’affermazione di Marietta Tidei, buono il risultato di Minnucci, a loro va il nostro augurio per questo nuovo ed importante impegno. Venivamo da 10 anni di centro destra, era difficilissimo fare risultato, eppure ci siamo riusciti. Cosa vuol dire questo? Questo vuol dire che quando si mettono i territori nella condizione di lavorare è lì che costruisci il consenso. Quando il quid degli esponenti locali viene messo in gioco, allora i cittadini partecipano si confrontano e decidono. Ecco perché bisogna ripartire dai territori, ma farlo veramente. Il risultato deludente di alcune formazioni a sinistra del PD ci dice una cosa importante, dobbiamo unire le anime, formazioni che girano tra il 2% ed il 4% sono si una testimonianza importante ma disgregano un idea ed una forza di centro sinistra unito, quindi dico loro che le porte non solo sono aperte, ma li invito a prendere coraggio ed entrare nel PD per portare avanti le comuni battaglie in un partito che ha bisogno di diversità responsabile per ottenere i risultati di abbiamo bisogno. La regione dimostra che uniti si vince, quando proposi alle forze a sinistra del PD di entrare nel partito non se la sentirono e compresi quella posizione, ma oggi il tema si pone nuovamente proprio perché c’è un congresso nazionale. Per fare questo però dobbiamo sfrondarci dei nostri pregiudizi e distinguo sia a livello ideologico che personale e guardare alla concretezza mantenendo la nostra personalità e dignità politica. Il risultato del territorio ci fa ben sperare per le prossime comunali, il PD a Santa Marinella c’è ed è in crescita. Adesso riprendiamo il lavoro di costruzione che guardi al futuro allargando il contesto e tenendo ben ferma la barra su quelli che sono i nostri valori, il nostro perimetro e la nostra idea di paese. Forse nemmeno ce ne rendiamo conto ma nel momento più buio da noi il centro-sinistra ha avuto un riflesso oserei dire genetico, ed è stato quello di uscire dalle officine e dagli uffici per tornare li dove è la sua casa, cioè tra la gente. Al PD nazionale che guardava al laboratorio politico messo in atto nella nostra città e monitorava con interesse a questo esperimento posso dire che S.Marinella dopo essere stato in passato, il primo comune in Italia nel quale si è attuato il compromesso storico, oggi si pone nuovamente come attore protagonista con questo laboratorio fortemente voluto e che ha messo sul tavolo un grande risultato ponendosi come modello nazionale per far convergere, ampliare e ricostruire un nuovo centro sinistra. Perché è nella nostra natura tornare ad essere riconosciuti come portatori di istanze sociali che non si sentono più rappresentate e che trovano altrove l’illusione!
Questo è quello che ho visto a S.Marinella e posso solo ripetere quello che dissi qualche settimana fa: Pur con tutti i nostri problemi  è bello il mio partito perché è un PARTITO DEMOCRATICO.

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