In merito alla questione dell’assegnazione di un’area cimiteriale per l’inumazione dei prodotti abortivi si deve ammettere che la giunta Tedesco ha un talento tutto particolare per fomentare le divisioni. Del resto: lo stile leghista questo prevede, come mostrano le recenti vicende umbre. Anziché promuovere politiche attive a sostegno delle donne, in particolare di quelle vittima di violenze, o di esperienze traumatiche, concentra la sua attenzione su una questione che è oggettivamente controversa, che urta sensibilità etiche e storie personali, che meriterebbero – che meritano, secondo noi – ben altra considerazione e ben altro rispetto. Ci piacerebbe allora, nel concreto, conoscere in proposito il pensiero dell’assesora Riccetti, che nel suo “pacchetto” di deleghe ha anche le pari opportunità, ma a meno che non ci siamo persi qualcosa, non ci risulta che abbia mai resa pubblica alcuna posizione, su questo come sul resto; del resto, che la Lega consideri la presenza delle donne in politica un fatto per così dire più decorativo che sostanziale, è cosa nota.
Va poi detto che l’“esercizio pubblico della ragione”, che è in ultimo il concetto di laicità al quale anche la nostra Costituzione si ispira – la stessa Costituzione che ha garantito a tutti, credenti di differenti confessioni e non credenti, cittadinanza culturale in uno Stato laico – prevede che tutte le posizioni rispettose delle leggi siano tutte egualmente legittime, e allora anatemi come “scandaloso” e simili dovrebbero essere respinti con forza, specie quando sono rivolti ad associazioni di donne, al fianco delle quali ci schieriamo, che pubblicamente sollevano questioni e pubblicamente (e civilmente) si mettono a disposizione del dialogo e della ricerca di punti d’incontro. Non c’è nulla di scandaloso nel discutere: è così che una società complessa trova i suoi reciproci riconoscimenti, non certo con le invettive o con i dogmatismi.
Ad ogni modo, nel dettaglio: ci risulta che le deliberazioni 1916 del 22 dicembre 2017, 77 del 10 gennaio 2019 e 685 del 18 dicembre 2019, sulla base delle quali si stava procedendo alla concessione dell’area cimiteriale siano state revocate dalla AslRm4; e ci pare di ricordare che l’assessore Magliani (che da qualche tempo è assai taciturno…) a quella si appellò per sostenere l’inevitabilità della concessione. Ci risulta altresì che siano state elevate obiezioni di natura giuridica alla concessione dell’area cimiteriale: alla luce di questi fatti, riteniamo necessario che l’Amministrazione comunale riveda la sua posizione, revocando la determina in questione, e si disponga all’ascolto – specie su un tema così delicato – di tutte le sensibilità presenti in città.
PARTITO DEMOCRATICO CIVITAVECCHIA