Con il patrocinio dell’Università degli Studi della Tuscia e dell’assessorato alla Cultura del Comune di Viterbo, si è tenuto l’evento “Percorsi della memoria”. Nella mattinata e nel pomeriggio di domenica 4 dicembre si sono svolti due incontri durante i quali, i gruppi di partecipanti, previa prenotazione, si sono messi in cammino alla scoperta dei luoghi viterbesi della Shoah. La visita è stata guidata dallo studioso della Shoah e dell’antisemitismo, Dott. Luca Bruzziches e dalla Direttrice del Polo Bibliotecario umanistico-sociale, Maria Giovanna Pontesilli. Luca Bruzziches, ex studente dell’ateneo, si occupa da molti anni delle vicende degli ebrei viterbesi vittime della Shoah. Il cammino di ieri ha attraversato i luoghi simbolo della città che hanno fatto da sfondo ad importanti episodi di cui sono stati protagonisti gli ebrei viterbesi, in uno dei momenti più tragici della storia dell’umanità. Da via della Verità, luogo in cui abitavano gli ebrei viterbesi e dove è ora possibile osservare i tre presidi della memoria, installati nel corso degli ultimi anni, il gruppo ha poi raggiunto in successione le altre tappe del percorso: Piazza delle Erbe, Piazza della Rocca, Piazza del Sacrario e via Saffi per arrivare infine al Complesso di Santa Maria in Gradi, allora adibito a carcere, in cui gli stessi ebrei furono detenuti, dal dicembre del ’43 al marzo del ’44, prima di essere trasferiti a Fossoli e successivamente nei campi di sterminio. Luca Bruzziches ha anche ricordato il coraggio di Rita Orlandi e di Luigi Morelli, ai quali è stato riconosciuto il prestigioso titolo di “Giusti fra le Nazioni” per avere salvato due concittadini dalla deportazione. “Percorsi della Memoria” è un progetto intrapreso come un viaggio, tra documenti e testimonianze di vita ma nella sua ultima tappa, esso rappresenta anche un momento di conoscenza di un monumento, quello di Santa Maria in Gradi, ricco di bellezze artistiche e architettoniche dalle quali riemerge il suo rilevante ruolo nella storia della città di Viterbo, dalla originaria destinazione a convento domenicano, in epoca medioevale, a casa di reclusione, dal 1874 al 1992, per poi diventare oggi sede dell’Università della Tuscia.
In considerazione delle numerose richieste di adesione pervenute, presto saranno organizzati nuovi incontri. Per maggiori informazioni potrete consultare il sito internet del Sistema Bibliotecario di Ateneo e la pagina Facebook istituzionale, ai seguenti link:
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