“Un sequestro conservativo di due milioni di euro ad ex dirigenti e amministratori del Comune di Civitavecchia e della principale partecipata è notizia che fino a qualche anno fa sarebbe stata accolta dai soliti noti con urla e strepiti. Non è questo lo stile che personalmente mi contraddistingue, la giustizia deve sempre fare il suo corso e la politica deve assistere con attenzione a questi percorsi.
Amaramente però registro che continuiamo a raccogliere i frutti di certi errori. Per me, che ero consigliere comunale di opposizione della passata Amministrazione, è impossibile non ricordare che presentavamo ricorsi e criticavamo “l’uomo solo al comando”. Ricordo anche di essere stato sospeso da consigliere comunale per una irruzione che voleva mettere alla berlina proprio De Leva e Micchi. In quel periodo prendemmo le difese di un lavoratore, perso di mira per antipatia politica (e non era politicamente vicino a noi) fino a far muovere le cronache nazionali. E rammento infine a me e a chi c’era che furono avanzate pesanti perplessità su come il controllo analogo (non) veniva esercitato dal dirigente, lo stesso dirigente le cui scelte (SGR in primis) condizionano tutt’ora il bilancio comunale.
Allora, ci si rispondeva sciacquandosi la bocca con le grandi operazioni che avrebbero salvato la partecipata e il Comune: ma oggi, pur mantenendo un’impostazione garantista, io ho due milioni di motivi per mantenere intatte tutti i dubbi che avevo sull’esistenza di un problema, quanto meno di natura politica, sull’allora HCS (e la sua nascita) da parte dell’Amministrazione comunale, comandata alle Partecipate dall’Assessore Savignani. Se c’è qualcuno che mi può convincere del contrario, lo aspetto con le orecchie aperte”. Questo quanto dichiara il consigliere comunale Daniele Perello.