CIVITAVECCHIA – Dallo scorso lunedì – e, fino al termine dell’emergenza, tutti i lunedì e giovedì – la tradizionale “mappatella”, che veniva venduta a poppa dei pescherecci, direttamente al porto, al termine di ogni giornata di pesca, sarà donata, per il tramite della Croce Rossa e della Protezione Civile, alle famiglie bisognose che ne faranno richiesta. A questo pesce ne viene aggiunto un ulteriore quantitativo dalla Cooperativa Marinai e Caratisti, tra quello normalmente destinato all’asta. A darne notizia Massimiliano Sardone, segretario responsabile del sindacato di marineria Uila Pesca dell’Alto Lazio, a conferma del gran cuore della marineria locale. “La pesca è un settore che si trovava in una crisi profondissima ben prima che la parola “coronavirus” facesse la sua apparizione, drammatica, nel lessico di ciascuno di noi – ha spiegato – e da questa emergenza è stata colpita in maniera durissima e spietata, con la chiusura dei canali di ristorazione che, tradizionalmente, rappresentano uno dei principali acquirenti di prodotto ittico nazionale. Nonostante questo, nel momento in cui si è cominciata a percepire la necessità di aiutare le famiglie in difficoltà, i pescatori civitavecchiesi, senza chiacchiere, senza proclami, si sono immediatamente attivati”. Da qui quindi l’iniziativa che sta già avendo importanti risposte. “È un’occasione, per coloro che si trovano in difficoltà economiche, per mangiare pesce fresco e sano due volte la settimana (un’abitudine che tutti dovremmo avere) – ha aggiunto Sardone – e per i nostri pescatori di mostrare il loro vero volto, a dispetto di campagne denigratorie che li vogliono bracconieri e nemici del mare, di persone, di lavoratori, capaci, anche nelle difficoltà più terribili, di alzare lo sguardo e tendere la mano. Nella giornata di ieri, anche grazie al fattivo impegno dei ragazzi di Eccellenza Mare, è stato distribuito a circa 40 famiglie civitavecchiesi circa un quintale di pesce pescato in giornata. L’emergenza che ogni famiglia sta vivendo, che ci sta costringendo a rivedere la scala delle priorità del nostro quotidiano e che ci sta facendo riscoprire, seppur timidamente, alcuni valori di solidarietà ed empatia verso il prossimo, mette in risalto, se mai ce ne fosse stato bisogno – ha concluso – ancora una volta il cuore del ceto peschereccio civitavecchiese”.