“Nell’ambito dei provvedimenti legati all’inquinamento atmosferico, apprendiamo con piacere dell’avvio di un Tavolo per l’adozione di misure atte a promuovere l’impiego di combustibili a basso tenore di zolfo “già nelle acque prospicienti l’imboccatura del Porto”.
L’inquinamento è un tema molto sentito dalla cittadinanza; infatti, le criticità ambientali del nostro territorio, che hanno cagionato il peggioramento delle condizioni di salute della popolazione, sono state al centro di vari studi epidemiologici regionali; in particolare, il più recente, “ABC – Ambiente Biomonitoraggio Civitavecchia”, ha attestato come anche il Porto (con l’incremento subito dall’attività crocieristica unitamente al traffico dei traghetti), rappresenti un fattore di pressione ambientale che non può ulteriormente essere trascurato.
Recenti rilievi condotti nei pressi di un importante Porto italiano, anche ad una distanza di 800 metri, hanno fatto registrare livelli di particolato ultrafine fino a 40 volte superiori alle zone con aria pulita, a causa delle operazioni legate al transito ed all’attracco di navi da crociera o di traghetti.
Perciò, attendiamo fiduciosi l’adozione di misure veramente efficaci. Per questo motivo, intendiamo segnalare qualche nostra perplessità. Nel comunicato si parla dell’impiego di un combustibile con un limite di tenore di zolfo dello 0,1% “già nelle acque prospicienti l’imboccatura” quasi che l’impiego di questo combustibile sia necessario esclusivamente all’ingresso in porto. Sebbene, sono le fasi di ormeggio e di partenza a sollecitare maggiormente, i motori, per cui sarebbe un buon risultato realizzare tali manovre usando il combustibile BTZ; ma, non dimentichiamo i vantaggi che si potrebbero ottenere utilizzando i combustibili a basso e tenore di zolfo già ad una certa distanza dalla costa, in similitudine ad altre realtà italiane.
Esiste uno studio dell’EPA che dimostra quanto l’inquinamento prodotto dalle navi durante la navigazione si propaghi anche all’interno, sulla terraferma, e quindi anche nelle aree abitate; questo è stato il fondamento tecnico di una causa legale per cui, un’associazione ambientalista americana, ha ottenuto l’obbligo dell’uso del combustibile pulito già a 24 miglia dalla coste della California rispetto alle 3 miglia in vigore per gli altri stati americani.
Anche in Italia esiste un Accordo volontario, il Blue Flag II, adottato a Venezia e promosso dalle stesse compagnie di navigazione, che hanno riconosciuto l’efficacia della adozione di tali combustibili BTZ fin da quando le navi sono 5 miglia dal porto di Venezia.
Per questo si ritiene opportuna, per la nostra realtà, la misura di 3 miglia dalla costa, predisponendo anche la possibilità di una diversa distanza a seconda del periodo stagionale: pertanto, si propone l’adozione del combustibile allo 0,1% di zolfo già all’imboccatura del porto per il periodo invernale e il limite di 3 miglia da aprile ad ottobre.
Ed ancora se tali misure possano sembrare eccessive per il settore dei traghetti, ci si può accordare per questi obbligando all’uso del combustibile pulito all’imboccatura del porto”.
Lo ha reso noto Vittorio Petrelli, Ripartiamo dai Cittadini.