“No alla chiusura del centro storico, no all’aumento indiscriminato delle tariffe, no al contingentamento. Con il piano pullman, la Giunta Raggi sta truffando le aziende dei bus turistici. Con la delibera 66/2014, voluta dall’ex assessore Guido Improta, gli imprenditori si sono indebitati pesantemente, per complessivi 52 milioni per adeguarsi agli standard voluti dall’amministrazione capitolina e dotarsi di quasi 300 pullman classe Euro 6, tutti in grado di abbattere al minimo le emissioni. Con il provvedimento fatto approvare da Linda Meleo, si uccidono le imprese, che avevano dei piani di ammortamento fino al 2021, pretendendo che dopo soli 3 anni si sovverta un investimento quasi decennale”. E’ quanto spiega il segretario nazionale Emet Bus, Andrea Genovese, commentando la fumata nera al tavolo fra gli operatori e l’amministrazione capitolina.
“La legge italiana – continua Genovese – ci considera servizio integrativo al trasporto pubblico locale e quindi a supporto di un servizio di mobilità carente come quello erogato da Atac. Come certificato dall’Universita’ La Sapienza di Roma, i nostri mezzi per natura risultano essere i migliori in termini di occupazione del suolo ed emissione di co2 pro-capite, in accordo quindi con l’idea di mobilità sostenibile dell’Assessore Meleo. Quindi non ci spieghiamo il suo pregiudizio nei nostri confronti”
“Nell’ultimo incontro – prosegue il segretario nazionale – del 7 dicembre scorso abbiamo avuto dei segnali da parte dello staff di Meleo. Ci e’ stato proposto di posticipare l’applicazione di questa delibera al 1 gennaio 2019 invece che al 1 luglio 2018. Ovviamente non possiamo accettare, in quanto i piani di investimento impostici nel 2014 dall’amministrazione comunale terminano, appunto, fra tre anni. Non e’ sostenibile essere costretti a rinnovare i mezzi ogni tre anni quando, ad esempio, Atac fa girare ancora veicoli acquistati per il giubileo del 2000”.