LADISPOLI – E’ l’ultimo dei capolavori di Pirandello, incompleto per la morte dell’autore, portato a termine dal figlio Stefano e rappresentato postumo nel 1937: I Giganti della montagna, dramma basato su una delle Novelle per un Anno narra la storia di un gruppo di attori, La compagnia della contessa, che cerca di mettere in scena un’opera teatrale, La favola del figlio cambiato, dello stesso Pirandello, quando il mago Cotrone nell’atmosfera onirica e fantasmatica della sua misteriosa dimora, La Villa della Scalogna, suggerisce – con tragico esito – di proporla alla visione dei potenti ma insensibili Giganti della montagna.
E al Teatro Marconi di Roma, ad assistere allo spettacolo che mette a tema il ruolo e lo spazio dell’arte nella società contemporanea, c’erano anche gli studenti dell’Istituto Superiore “Giuseppe Di Vittorio” di Ladispoli, accompagnati dalle Docenti Rita Colucci, Maria De Luca, Chiara Finocchiaro, Cecilia Di Leo ed Emanuela Ottaviani. “La letteratura teatrale è parte rilevante del nostro programma – ha sottolineato la Prof.ssa Chiara Finocchiaro – ma la sua peculiarità rispetto agli altri testi necessita di un’esperienza diversa che non può limitarsi alla semplice lettura in classe. Per questo motivo non abbiamo perso l’occasione di assistere allo spettacolo in scena al Teatro Marconi, che si caratterizza anche per una specifica sezione, “La scuola va a teatro”, con rappresentazioni dall’alto valore didattico. Siamo certi che questa giornata rimarrà nella memoria dei nostri allievi. Molti hanno vissuto per la prima volta l’emozione di sedere in platea davanti ad un palcoscenico e ad un sipario che si apre per loro. Già questo è un importantissimo obiettivo raggiunto. Il teatro Marconi propone da tempo una programmazione di ottimo livello con matinée per le scuole e professionisti che, al termine dello spettacolo, rimangono in scena per rispondere alle domande degli studenti, come è accaduto oggi con il regista Claudio Boccaccini e il Direttore artistico Felice Della Corte. Una giornata emozionante. Torneremo presto!”.