Si è recentemente conclusa l’operazione di controllo sulla filiera della pesca denominata “Countdown”, complessa attività coordinata, nell’ambito della Regione Lazio, dal Centro Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Civitavecchia e disposta dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto su tutto il territorio nazionale.
Fin dall’inizio di dicembre il personale della Guardia Costiera laziale è stato impegnato in serrati controlli e pattugliamenti sulle varie attività di pesca, dalla cattura alla vendita al dettaglio dei prodotti ittici, passando per i centri all’ingrosso e della grande distribuzione, piattaforme di stoccaggio, punti vendita, pescherie, mercati rionali, centri commerciali e ristoranti.
L’operazione è stata condotta con l’obiettivo primario di tutelare il consumatore finale dalle possibili frodi connesse all’illegale commercializzazione di prodotti ittici particolarmente nel periodo delle festività natalizie, dove si registra una crescente domanda di tali alimenti, nonché al fine di preservare l’ecosistema marino – minacciato da un non corretto sfruttamento delle risorse ittiche – e tutelare tutti gli onesti professionisti del settore che con sacrificio adempiono agli obblighi di legge immettendo sul mercato prodotti certificati e di qualità.
L’attività di ispezione è stata svolta da oltre 400 uomini e donne appartenenti ai tre Compartimenti marittimi del Lazio (Civitavecchia, Roma e Gaeta), impegnati a setacciare in maniera capillare il territorio regionale, comprese le zone del Viterbese e del Reatino nell’entroterra.
I 422 controlli effettuati a mare e a terra, con l’impiego di circa 30 unità navali e 100 mezzi terrestri, hanno portato ad elevare 62 sanzioni amministrative per un totale di circa 150.000 euro, con 45 sequestri di pescato irregolare e non commerciabile pari a 1,5 tonnellate, e la confisca di 27 attrezzature utilizzate per illecita pesca.
Tra le operazioni di rilievo quella condotta presso il mercato Trionfale di Roma dove sono stati sequestrati circa 200 kg di vario prodotto ittico, in violazione delle regole in materia di tracciabilità ed etichettatura. Nell’area romana, di particolare rilievo anche l’attività di controllo rivolta alle strutture di ristorazione di matrice asiatica, che hanno portato all’elevazione di diverse sanzioni per inosservanza delle corrette modalità di conservazione dei prodotti ittici e delle norme igienico-sanitarie, nonché per difetto di tracciabilità e mancata corrispondenza delle specie somministrate con quelle proposte nei menù.
Nella zona di Civitavecchia, ed in particolare a Tarquinia e a Santa Marinella, invece sono stati sequestrati complessivamente 7.000 esemplari di ricci, poi rigettati in mare per favorire il ripopolamento dell’ecosistema marino, a contrasto di un fenomeno, quello della pesca di frodo degli echinodermi.

 

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