Tolfa sabato 18 alle ore 17.30 presso l’Anfiteatro Tagliani della Villa Comunale celebra una delle tradizioni culturali più sentite e amate, quella della poesia a braccio. La cittadina collinare ha sempre amato ed accolto generosamente i poeti, che nei secoli scorsi si esibivano abitualmente nella “fraschetta”, l’osteria contraddistinta dalla frasca fuori dalla porta per avvertire che si vendeva il proprio vino locale in modo da poter ospitare simpaticamente i seguaci della metrica e della composizione in ottava. Le foto del ‘900 ricordano poi l’uso di raccogliersi nelle piazze improvvisando tra gli amici versi estemporanei ricchi di sensazioni che coinvolgevano i presenti. “Lo spuntino” nasce nel 1971 frutto della creatività, del sentimento e della passione di Finori primo Presidente del Circolo poetico Bartolomeo Battilocchio unitamente ad altri grandi poeti del tempo, che hanno voluto promuovere un’iniziativa di incontro e di sfida tra poeti in ottava rima.
Gli anni passano ma “Lo Spuntino” è sempre giovane ed è atteso ogni volta con le sue emozioni, con lo stesso trasporto che solo lui può offrire ai tolfetani ed a coloro che per la prima volta, incuriositi, si avvicinano ai poeti a braccio ed al mondo della poesia . Anche quest’anno l’affascinante “miracolo” si ripeterà dunque il 18 agosto presso la Villa Comunale, sede scelta e preferita dai suoi fondatori che per primi hanno avuto fiducia nei sentimenti umani ed in quel mondo incantato e travolgente che ogni uomo racchiude dentro di se.
“Lo Spuntino fa parte della storia di Tolfa, delle sue tradizioni e delle sue origini” sottolinea il Sindaco di Tolfa Luigi Landi , mentre il Consigliere Comunale Dott.Antonio Stefanini aggiunge: “Si tratta non solo di un incontro poetico ma anche di un avvenimento conviviale tra gli spettatori e coloro che con la poesia raccontano cantando e declamando il nostro territorio e le sue tradizioni“. Infine il Presidente del circolo Battilocchio Dott.ssa Adele Natali: “Non si trova spesso l’atmosfera prodotta in questo pomeriggio che ci riporta alla semplicità dei valori, alla scoperta conoscitiva delle cose che ci circondano scevre da tutte quelle insidie che offuscano ai nostri occhi il senso della vita.”