Politiche sociali centrali per Serra
Il candidato sindaco: «Ecco le nostre proposte»
Viterbo, 25 maggio 2018 – «Le politiche sociali sono una priorità. Non può esistere un’amministrazione che metta in secondo piano questo settore». Così Francesco Serra, candidato sindaco sostenuto dalle liste civiche Viterbo dei cittadini e Impegno comune, sulla parte del programma dedicata alle tematiche sociali.
Famiglia. Le famiglie svolgono un ruolo fondamentale nella formazione nella cura delle persone e nella promozione della coesione sociale. Il sostegno alle famiglie deve rivendicare ed affermare il diritto di ognuno, soprattutto giovane, alla formazione di un nucleo familiare. Il reddito d’inclusione e le borse lavoro sono importanti strumenti di aiuto per la partecipazione attiva delle famiglie alla vita sociale, così come l’offerta di servizi che le sostengano, dagli asili nido all’assistenza agli anziani favorendo anche forme di conciliazione tra il lavoro extra domestico e le attività di cura/formazione svolte all’interno dei nuclei familiari. Una politica della famiglia deve dunque occuparsi di aiutare le famiglie in difficoltà, stabilendo un principio di equità fiscale inrapporto al reddito e al numero dei componenti; sostenere forme di inclusione attiva anche attraverso collaborazioni e protocolli con la rete delle risorse territoriali per l’impiego, sia nel settore pubblico che privato; riconoscere, oltre ai classici servizi per l’infanzia, anche forme nuove autogestite e controllate; dare riconoscimento e sostegno alle famiglie che accolgono in casa i famigliari anziani e non autosufficienti attraverso una pluralità di offerte ed una valutazione attenta dei bisogni svolta da operatori pubblici sia sociali che sanitari.
Giovani. Le politiche per i giovani devono caratterizzare tutta la gestione dell’amministrazione pubblica attraverso la promozione di una strategia di rete. Sarebbe utile investire nella Carta Giovani valevole tra i 14 e i 29 anni. È importante favorire e promuovere momenti di aggregazione spontanea che sostengano la solidarietà e allontanino dall’apatia. È necessario sviluppare spazi per favorire la socializzazione e stimolare l’iniziativa giovanile ed affrontare le situazioni critiche anche attraverso figure professionali nuove quali gli operatori di strada.
Anziani. L’amministrazione deve contribuire a far sì che la terza età sia una bella età, un’età ancora attiva. È importante l’esperienza dei centri sociali, delle vacanze e di tutte le attività associative e di volontariato svolte dagli anziani. Si dovrà dunque favorire l’integrazione attraverso forme di cittadinanza attiva. A Viterbo esistono diversi centri polivalenti in cui gli anziani si incontrano. Dovrà essere strutturata una modalità di coordinamento partecipato dei diversi centri. Gli anziani sono una risorsa. La popolazione del Lazio con oltre 60 anni costituisce una importante percentuale e sono proprio gli anziani che hanno maggiori esigenze, consistenti nella necessità di servizi ed assistenza in genere. Facciamo riferimento alle residenze socio-assistenziali, ai servizi di tele-assistenza e tele-soccorso, all’assistenza domiciliare. Va previsto inoltre un sistema integrato di interventi e servizi alla persona, strutturando e organizzando in modo deciso la collaborazione tra i servizi sociali che fanno capo ai Comuni, anche associati, all’interno del distretto, e la ASL, sia in termini di programmazione che di gestione ed erogazione dei servizi. Indispensabile il potenziamento dei punti unici di accesso presso i quali il cittadino, senza doversi recare presso altri uffici, trovi tutte le risposte per le esigenze di carattere sociale e sanitario.
Immigrazione. Agli immigrati che ospita, Viterbo deve chiedere rispetto delle leggi e delle regole ed offrire parità di diritti e cittadinanza. Una comunità come la nostra, che ha radici così forti, deve saper accogliere e deve sapersi incontrare con donne e uomini che arrivano da altri continenti portando con sé diverse esperienze e tradizioni. Siamo convinti che la ricerca del dialogo interculturale, del confronto tra le diverse identità sia in realtà il modo più efficace per espandere I valori del pluralismo, riempire vuoti che generano insicurezza, avvicinano le persone. Naturalmente il confine di una società aperta è dettato dalla cultura della legalità sia per i cittadini italiani che per i residenti stranieri. Vanno contrastati l’immigrazione illegale, l’impiego di manodopera clandestina e lo sfruttamento della condizione di clandestine. Va posta particolare cura nella tutela dei minori non accompagnati, fenomeno collaterale rispetto a quello dell’immigrazione e di enorme importanza. Particolare attenzione va riservata al fenomeno più recente dei migranti richiedenti asilo per il quale pensiamo che si debba privilegiare la scelta dello Sprar, nel rispetto delle quote stabilite dall’accordo nazionale tra Anci e Ministero dell’Interno, nell’ottica di un’accoglienza in piccoli gruppi distribuiti sul territorio in modo da garantire dignità a chi arriva, controllo accurato e sicurezza per la nostra comunità.
Diversamente abili. È indispensabile proseguire l’impegno dell’Amministrazione per venire incontro alle esigenze dei diversamente abili. La Regione Lazio è stata tra le prime a dare attuazione alla legge sul “dopo di noi” che vuole garantire alle persone con disabilità, rimaste sole, cura ed assistenza con l’obiettivo di poter conseguire una vita autonoma. In città sono molti i soggetti che promuovono attività nell’ambito della vita indipendente. Sarà opportuno favorire una logica unitaria attraverso forme che possano mettere insieme soggetti pubblici e privati che a qualsiasi titolo hanno responsabilità in tema di disabilità. Sarà di determinante importanza coordinare gli interventi di carattere giuridico, economico, patrimoniale, sociale e sociosanitario coinvolti.Condizione imprescindibile è l’eliminazione delle barriere architettoniche. Al Comune spetta il compito di rendere accessibili tutti gli edifici pubblici e privati, nonché gli spazi aperti al pubblico. Solo garantendo la piena accessibilità di tutte le strutture, le persone con disabilità potranno partecipare a pieno titolo alle attività sociali e produttive. Nello stesso tempo va garantito il diritto alla mobilità necessario per assicurare un pieno inserimento nel mondo del lavoro, in quello della scuola e nell’ambito delle attività turistiche, sportive e ricreative. Anche per questo è necessario dotare la città di un trasporto pubblico locale con mezzi e punti di fermata adeguati.
Casa. Il problema dell’abitazione è caratterizzato da nuovi bisogni alloggiativi espressi non solo dalle categorie più deboli ma anche da nuclei familiari, soprattutto giovani, che non riescono ad accedere al mercato immobiliare né per l’acquisto né per la locazione della casa. Gli effetti della crisi sono stati forti ed hanno prodotto una diversificazione del tessuto sociale rispetto al passato ed oggi richiedono nuove risposte anche sul lato delle politiche abitative. Occorre lavorare su un vero e proprio “progetto casa” da realizzare dopo un’accurata analisi del patrimonio esistente, che punti a riqualificare l’esistente anche attraverso il coinvolgimento di soggetti private esperendo tutte le più opportune azioni per la realizzazione di una concreta e fattiva politica di housing sociale.
Volontariato e terzo settore. La nostra comunità esprime una grande presenza di associazioni. Questa realtà dovrà essere valorizzata, sostenuta e resa partecipe delle politiche attraverso diverse forme di sinergia per produrre beni e servizi destinati ad assistere ed aiutare persone in condizioni di disagio. Sarà preziosa l’attività della Consulta del Volontariato che fornisce, attraverso il lavoro di numerose associazioni, risposte ai bisogni materiali e come tale riteniamo che debba essere potenziata dotandola di personale qualificato, di mezzi e risorse adeguate. I programmi in campo sociale non possono dunque prescindere dal coinvolgimento del volontariato ed in genere del terzo settore. Si deve dunque confermare e implementare tale preziosa collaborazione che si è già rivelata fondamentale ed ha dato origine ad importanti sinergie con l’ente locale avvalendoci anche alla co-progettazione.
Sport. L’Amministrazione deve puntare a rendere accessibile lo sport come pratica di vita quotidiana per tutte le età. L’organizzazione della città, la strutturazione degli spazi pubblici e dei percorsi urbani sono strettamente connessi alla promozione sportiva e delle attività legate al benessere. Viterbo vanta un ricchissimo tessuto associativo che è il vero motore di una variegata attività promozionale, sociale e agonistica che si esprime in tutte le discipline riconosciute o nuove. Basti pensare per esempio al rugby e al calcio e ad altre discipline sportive. Insieme a tutti questi soggetti occorre promuovere un confronto permanente capace di consolidare e valorizzare i livelli raggiunti ma soprattutto per raggiungere obiettivi più ambiziosi come nel caso degli investimenti previsti per i campi in sintetico al Pilastro, al Barco e a Pianoscarano.