Il litorale di Civitavecchia è in gran parte occupato dal porto, dalle centrali e dalla piscicoltura, cosicché ne restano disponibili ben pochi tratti per la balneazione e per altre forme di libera fruizione. Tra gli appassionati del mare, che a Civitavecchia sono per nostra fortuna numerosi, molti aspirano a dotarsi di una pur piccola imbarcazione con cui appagare la loro voglia di svago, ma ne sono per lo più impediti dall’impossibilità di risolvere il problema della endemica mancanza di posti barca.
Apprendiamo in questi giorni dell’intervento effettuato dalla Guardia Costiera sulla costa della Frasca rivolto a rimuovere gli attracchi abusivi realizzati nel tempo dai proprietari di piccoli imbarcazioni da diporto che frequentano il luogo. I quali hanno vissuto la cosa con rabbia, ansia e preoccupazione, come hanno riferito ampiamente agli organi di informazione.
Ebbene, per quanto ci riguarda non contestiamo assolutamente l’iniziativa delle forze dell’ordine, la quale è stata evidentemente assunta per esigere il rispetto di precise disposizioni di legge. Comprendiamo però lo stato d’animo di questi nostri concittadini amanti delle attività marinare, tra i quali prevale un senso di delusione e di grande malcontento dovuto al fatto che non è data loro la possibilità di esercitare in modo assolutamente regolare, come pure vorrebbero (senza quindi ricorrere a stratagemmi abusivi) la loro passione per il mare.
Ed entrando nel merito della capacità di ascolto delle legittime esigenze dei cittadini riteniamo che la stessa autorità portuale avrebbe potuto interpretare a suo tempo con maggiore attenzione, ed anzi governare, il fenomeno dell’attracco abusivo alla Frasca di tanti minuscoli natanti. Tanto più che il detto ente, alcuni anni addietro, aveva dato la disponibilità a finanziare – a titolo di compensazione per i danni ambientali arrecati dalle opere di ampliamento dello scalo – un importante intervento di valorizzazione della costa. Nel quale era inclusa proprio la costruzione di un piccolo approdo per natanti lunghi sino a 5,5 metri da destinare ai civitavecchiesi. Che ne avrebbero fruito a titolo oneroso, sanando così, in modo assolutamente pacifico e vantaggioso sotto ogni riguardo, una situazione già allora irregolare, ma per forza di cose. Ci chiediamo se non sia possibile, magari con un po’ di buona volontà, riprendere un tale essenziale progetto.
Il Coordinamento del POLO CIVICO