“Porta d’Italia”, consiglio comunale straordinario a Santa Marinella
SANTA MARINELLA – Come anticipato nei giorni scorsi è stata convocata per il prossimo 5 aprile alle ore 10,30 una seduta straordinaria di consiglio comunale per illustrare alla cittadinanza la nascita della nuova provincia “Porta d’Italia” che racchiude al suo interno comuni quali Fiumicino, Civitavecchia, Tolfa, Allumiere, Tarquinia e Ladispoli tanto per citarne alcuni.
L’assemblea aperta ai possibili interventi del pubblico rappresenta un passaggio di massima democrazia, informazione e condivisione di un tema che riveste grande importanza.
Anche il consiglio comunale di Santa Marinella è in procinto approvare la delibera di adesione alla costituenda nuova provincia “Porta D’Italia”.
Lo dichiara il Sindaco Pietro Tidei che da sempre è tra i primi sostenitori della nascita di un nuovo ente locale che raggruppi città e territori definiti omogenei siti a nord della Capitale.
Quello che andiamo ad unificare staccandoci da Città Metropolitana di Roma è già un territorio omogeneo che ha un unico tribunale ed è letteralmente la Porta d’Italia, possedendo il più importante aeroporto internazionale d’Italia e il primo porto crocieristico d’Europa.
Il criterio ispiratore della nuova area vasta sarà quello di creare una provincia a protagonismo diffuso anziché un ente centrale dominante ed una desolante periferia intorno.
Si potrebbe pertanto dare un nuovo impulso alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico, monumentale, archeologico e paesaggistico di questa area vasta, con particolare riguardo anche alle politiche e di sviluppo dell’economia legata al mare.
Altri vantaggi riguardano una semplificazione della burocrazia con uffici più vicini alle reali esigenze della popolazione dei vari comuni che andranno a far parte della nuova provincia.
Accade ancora oggi che con la centralità di Città Metropolitana, la Capitale non tiene in dovuto conto le specifiche necessita degli altri comuni che ricadono sotto la sua egida.
L’esercizio pieno ed autonomo delle competenze provinciali consentirà alla nuova area vasta di valutare i reali fabbisogni locali e superare eventuali imposizioni volte ad utilizzare il territorio provinciale per smaltimenti, trattamenti, discariche, ed altri interventi di significativo impatto ambientale. Insomma si potrà dire no ad esempio alla nascita di altri impianti di smaltimento dei rifiuti ma l’elenco delle facilitazioni è davvero molto lungo e mi soffermo per ora solo sulla possibilità di incrementare anche i servizi scolastici soprattutto per quanto attiene agli istituti superiori.
In estrema sintesi con la nuova provincia ciascun comune vedrebbe aumentata la propria autonomia decisionale che ancora oggi è talvolta sopraffatta dalle decisioni assunte dalla Città Metropolitana di Roma”.
Avv Pietro Tidei