Porto, amaro siciliano
Pasticciaccio dell’autorità portuale, che alza le tariffe e produce la reazione di Gnv: chiusa la tratta per Termini Imerese e Palermo. Ira di lavoratori e sindacati, interviene il sindaco.
Ancora un caso al porto. Francesco Maria Di Majo, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno centro-settentrionale ha aumentato con decreto le tariffe del porto di Civitavecchia.
A seguito di questa comunicazione la Grandi Navi Veloci ha cancellato le linee per Termini Imerese e Tunisi.
Questa la comunicazione dell’agente marittimo locale di Grandi Navi Veloci, Marco Palomba della Revello a seguito della decisione dell’Autorità portuale. “La linea Civitavecchia – Sicilia è stata soppressa. <<Prego i signori nostromi di cancellare tutti gli approdi>>.
Non possiamo fare le variazioni al PMIS perché ho tutto il personale in cassa integrazione.
In questo tristissimo momento non possiamo dimenticare di ringraziare l’Autorità Portuale che, con il suo atteggiamento, ha cacciato il cliente dal nostro porto (gli operatori e le aziende che sono qui da oltre 130 anni), mentre un politicante venuto da Roma ha prodotto danni irreparabili.
Ogni altro commento è superfluo”.
In città si è sfiorata la rivolta, con una dura conferenza stampa di Compagnia portuale e Cgil. Il sindaco Ernesto Tedesco ha immediatamente portato la questione ai massimi livelli, contattando l’armatore e chiedendo a gran voce a governo e regione Lazio un intervento.
E l’Autorità portuale? Si è premurata solo di dir che trattasi di decreto “provvisorio”(?). Ecco, visto il risultato, sarebbe bene che fosse un provvedimento ritirato.