“A Roma vale 7,4 miliardi di euro di valore aggiunto e 127mila occupati”.
“Il settore della portualità in un Paese come l’Italia deve essere centrale per lo sviluppo dell’intera economia nazionale. Nel Lazio, sin dall’apertura della sede di Unindustria Civitavecchia abbiamo dedicato un’attenzione particolare ai temi della Blue Economy”. È quanto sottolineato da Stefano Cenci, vice presidente di Unindustria e coordinatore del Gruppo di lavoro di Unindustria sull’economia del mare, a margine dell’incontro con Pino Musolino, Presidente dell’Autorità di Sistema del Mar Tirreno Centro Settentrionale. Tra i partecipanti anche Cristiano Dionisi, Presidente Unindustria Civitavecchia (con la responsabilità anche del porto di Fiumicino) e Francesco Borgomeo, Presidente Unindustria Cassino (con la responsabilità anche del porto di Gaeta).
“Abbiamo illustrato al presidente Pino Musolino le nostre proposte per lo sviluppo competitivo del territorio – ha aggiunto Cenci – infrastrutture, transizione energetica, semplificazioni, ma anche nuovi settori di sviluppo, turismo e digitalizzazione. La collaborazione con l’Asdp è costante e vogliamo ringraziare il presidente Pino Musolino anche per le competenze che la sua struttura ha messo a disposizione per il nostro tavolo. L’obiettivo come sistema regionale e nazionale non può che essere quello di essere coesi e sviluppare una politica industriale per l’economia del mare, che è arrivata a produrre 46,7 miliardi di valore aggiunto, pari al 3% del totale dell’economia italiana. Roma è l’area in cui l’economia del mare produce, in valori assoluti, il livello più alto di valore aggiunto (7,4 miliardi di euro), attestandosi anche nella prima posizione per quanto riguarda l’occupazione (127mila occupati). L’attrattività del nostro territorio non può che passare in primis dal potenziamento delle infrastrutture: la Orte – Civitavecchia innanzitutto, ma anche infrastrutture portuali, retroportuali, ferroviarie. Anche la creazione di una Zona Logistica Semplificata regionale, che comprenda tutti e 3 i porti della Regione va verso questa direzione – ha concluso il vice presidente Unindustria – verso la costruzione di un ecosistema unico favorevole a chi vuole investire nei nostri territori con progetti validi e solidi. La Zls, attraverso una semplificazione amministrativa, potrebbe favorire la nascita di insediamenti produttivi, supportati da misure di defiscalizzazione e decontribuzione che potrebbero essere messe in campo tramite un contratto di area”.