Porto di Civitavecchia, Fratelli d’Italia invoca un intervento governativo in soccorso del Porto

Il Presidente Di Majo si conferma essere del tutto inadeguato, una iattura per il Porto di Civitavecchia! Fratelli d’Italia invoca un intervento governativo in soccorso del Porto e di tutte le imprese ed i lavoratori portuali.

Come accade da anni, la totale incapacità del Presidente dell’Autorità Portuale, Di Majo, ha prodotto solo disastri nel gestire una realtà complessa, che è soprattutto il fulcro della città di Civitavecchia. Siamo conosciuti come il “PORTO DI ROMA”, appellativo che sicuramente ci onora, ma del quale occorre anche poter essere all’altezza grazie a politiche che rendano efficienti le funzioni portuali e attraverso risultati economici ed alla capacità di affrontare e superare anche grandi difficoltà e situazioni di crisi. Di Majo pare proprio non essere la persona adatta a gestire il nostro porto, come dimostrano, purtroppo, i suoi molteplici e continui flop e la sua totale assenza di fronte ai tanti gravissimi problemi scatenati nel corso della sua sciagurata presidenza.
È stato inefficiente nel gestire la famosa guerra commerciale tra RTC, Roma Terminal Container del gruppo MSC, e CFFT, Civitavecchia Fruit&Forest Terminal del gruppo NOORD NATIE, soprannominata la “Guerra delle banane”, dove l’incapacità gestionale rischio di far perdere importanti traffici commerciali, creando enormi difficoltà alle aziende e rischiando di compromettere in maniera irrimediabile lo sviluppo dell’intero sistema, con gravi ripercussioni sulla pelle dei lavoratori.
È stato, infatti, assolutamente inefficiente nella contesa tra RTC e CFFT sulla movimentazione dei container dell’ortofrutta. La prima azienda voleva il monopolio assoluto delle banchine, spodestando la CFFT che invece è proprio quell’azienda che, forte di grande professionalità e capacità nel settore a livello europeo, sta portando ad una significativa crescita del traffico commerciale creando nuove opportunità di lavoro per i giovani di Civitavecchia. L’unica cosa che seppe fare Di Majo fu una conferenza stampa che scatenò le ire di sindacati e portuali ed una ordinanza più che discutibile.
Per non parlare di come è stata gestita la famosa crisi di PORT MOBILITY, in cui il presidente ha prodotto una situazione di gravissima crisi, mettendo a rischio decine di posti di lavoro e mettendo in enorme difficoltà una delle principali società di servizi di interesse generale, quale è la Port Mobility.
Queste sono alcune delle gravi  responsabilità di questo Presidente che non c’è mai nell’affrontare le grandi questioni Civitavecchiesi, e quando c’è non riesce a trovare soluzioni: la sua è solo retorica che non porta a risultati, ma che ha, piuttosto, prodotto un evidente e preoccupante declino del nostro porto. Noi di Fratelli D’Italia da oltre un anno denunciamo pubblicamente e con forza la pessima gestione del Presidente Di Majo, invocandone a gran voce le dimissioni o auspicandone la sostituzione con un presidente che sia finalmente capace ed attento alle esigenze di sviluppo del nostro scalo portuale. Adesso che con l’emergenza da Covid19 la situazione è giunta ormai al collasso, lo ribadiamo con ancora più forza e rilanciamo, come già anticipato dal vicesindaco Massimiliano Grasso, che la crisi del nostro Porto venga affrontata a livello nazionale attraverso un apposito “decreto Civitavecchia”, con lo scopo di soccorrere la nostra comatosa economia locale, che non può prescindere da un indispensabile soccorso e rilancio delle sorti del porto di Civitavecchia, che, in quanto “porto di Roma”, come da ultramillenaria tradizione, non può certamente diventare un porto di serie B ma deve primeggiare nel panorama nazionale e nel Mediterraneo.
Civitavecchia, 22 aprile 2020
IL COORDINAMENTO DEL CIRCOLO TERRITORIALE DI CIVITAVECCHIA “GIORGIO ALMIRANTE” DI FRATELLI D’ITALIA