Porto di Civitavecchia, ok del Partenariato alla flessibilità dell’utilizzo delle banchine pubbliche e al Progetto di Bilancio 2019
Civitavecchia, 10 giugno 2020 – Penultimo passo ufficiale verso la flessibilità dell’utilizzo delle banchine pubbliche per far fronte all’emergenza sanitaria in corso ed attrarre nuovi traffici. Prendendo spunto dal c.d. Decreto Rilancio, che al comma 9 dell’articolo 199 stabilisce che “al fine di far fronte alle fluttuazioni dei traffici portuali merci e passeggeri riconducibili all’emergenza Coronavirus, fino allo scadere dei sei mesi successivi alla cessazione dello stato di emergenza le AdSP possono, con provvedimento motivato, destinare temporaneamente arre e banchine di competenza a funzioni portuali diverse da quelle previste nei piani regolatori portuali vigenti”, il Presidente dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Francesco Maria di Majo ha presentato all’Organismo di Partenariato una bozza di provvedimento volta ad introdurre misure straordinarie per garantire la massima disponibilità dell’impianto portuale complessivamente considerato, indipendentemente dalle destinazioni funzionali del Piano Regolatore vigente, assicurando tuttavia la compatibilità dei diversi utilizzi con le caratteristiche tecniche di aree e banchine.
Il Presidente di Majo, rispettando l’impegno preso con il cluster portuale in occasione della seduta dell’Organismo del 27 maggio u.s., ha così dato una risposta concreta alle esigenze espresse dalla gran parte degli operatori portuali.
Tale provvedimento è, peraltro, in linea con l’approccio volto all’ottimizzazione delle aree commerciali del porto di Civitavecchia in un’ottica di sviluppo della logistica integrata con il nuovo interporto.
“A partire da oggi e fino ai sei mesi successivi alla fine dell’emergenza da coronavirus – chiarisce di Majo – sulle banchine pubbliche potrà essere scaricata qualsiasi tipologia di merce. Ci sarà, se del caso, un adeguamento del regolamento sulle operazioni portuali relativamente alla sosta temporanea delle merci in banchina che, in termini di franchigia, sarà ridotto al solo tempo necessario allo svolgimento delle operazioni di scarico della nave, affinchè sia salvaguardato il massimo utilizzo della banchina stessa da parte di tutti coloro che ne faranno richiesta. Al fine di adottare, in questo particolare momento, tutte le misure possibili atte a garantire il massimo sfruttamento delle aree e banchine pubbliche da parte degli operatori che intendono utilizzare il porto di Civitavecchia, si sta rispondendo alle numerose richieste di accosto in sosta inoperosa pervenute da parte di navi da crociera e merci che sono in attesa di riprendere le attività commerciali nel Mediterraneo. Questa disponibilità va intesa anche in un’ottica di fidelizzazione delle compagnie armatoriali che, prima del fermo, avevano avviato a Civitavecchia importanti attività come il trasferimento presso l’interporto di tutte le attività di rifornimento per le unità che navigano nel Mediterraneo. D’altra parte, tali unità navali, garantiscono il mantenimento di alcuni servizi da parte di imprese locali, quali provveditoria marittima, provviste di bordo, smaltimento rifiuti ed altre attività per il personale con positive ricadute sul tessuto occupazionale ed imprenditoriale locale, già gravemente minato dal blocco determinato dal periodo emergenziale”.
Lungo il confronto sul Progetto di Bilancio 2019 nel corso del quale le organizzazioni sindacali hanno chiesto ai vertici dell’ente lo sblocco di una quota parte del fondo accantonato per i contenziosi.
“E’ il momento in cui bisogna essere uniti e compatti – riprende – per far sì che arrivino i finanziamenti necessari di cui abbiamo tanto bisogno. Proseguono le nostre interlocuzioni con il Governo che, ritengo, farà la sua parte e non abbandonerà il porto di Civitavecchia che sta vivendo una situazione di grande criticità. E’ su questo che stiamo lavorando. Proprio nell’ottica della coesione e condivisione, faremo comunque una richiesta espressa al Collegio dei Revisori per verificare la possibilità dello svincolo di una quota parte del fondo accantonato per assicurare la funzionalità e l’operatività del porto, salvaguardando così anche i livelli occupazionali”, conclude il Presidente dell’Authority.
I sindacati CISL e UIL, la Compagnia Portuale e il restante cluster portuale hanno accolto con favore e fiducia l’apertura del Presidente in tal senso. Il progetto di Bilancio 2019 ha, infine, ottenuto il consensus dell’Organismo.
Porti di Roma e del Lazio