CIVITAVECCHIA – I problemi derivanti dall’emergenza Covid per Civitavecchia ed il porto. Questo l’argomento al centro del servizio andato in onda ieri mattina su Rai3, in diretta da lungoporto Gramsci. Un servizio ricco di interventi istituzionali e di diversi operatori che hanno raccontato la loro crisi e le prospettive per il futuro. Ad aprire le danze il sindaco Ernesto Tedesco che ha ribadito la necessità di interventi decisi su una Civitavecchia che deve riemergere. È stato il suo vice, Massimiliano Grasso, a portare sotto i riflettori la proposta del “decreto Civitavecchia” per il porto «e ripensare il turismo puntando sulla valorizzazione di quello che abbiamo, da mostrare agli italiani che torneranno a scoprire gli angoli del Belpaese. Noi dobbiamo prepararci a questa sfida – ha spiegato – promuovendo i nostri tesori e le nostre bellezze, in attesa del ritorno delle crociere». Qualche dato lo hanno esposto gli operatori. Annarita Passalacqua, tour operator, ha parlato di circa 250 navi da crociera perse finora e dei timidi segnali di ripresa con Costa e Msc a cavallo di luglio: per il resto la stagione è chiusa. «Il 90% degli ospiti dell’albergo – ha spiegato Eleonora Palomba del San Giorgio – è formato da crocieristi stranieri. Oggi ho dovuto mettere 38 persone in cassa integrazione. Speriamo di riprendere nel 2021». Per Patrizio Loffarelli del Consorzio Autotrasportatori il crollo verticale del turismo e del mercato di consumo ha prodotto un abbattimento importante degli automezzi: il 100% legato alle forniture delle navi da crociera e il 50% relativo al mercato di consumo proveniente dalle autostrade del mare e dal trasporto del container. Preoccupata infine la guida turistica Pamela Marchetti. «La filiera bloccata è molto lunga – ha spiegato – speriamo in una ripresa graduale del turismo da fine giugno».