Porto. Filt Cgil: “Se l’obiettivo è far cassa, si parta dai vertici”
“Per il ruolo svolto con impegno, serietà e capacità professionale dalla segretaria generale facciamo fatica a capire perché debba andare via e soprattutto avvertiamo il timore che un’eventuale sostituzione paralizzerebbe nuovamente l’ente, visto che chiunque fosse nominato, dovrebbe studiare e prendere conoscenza di tutte le trattative ed i fascicoli aperti. Il nostro sistema portuale vive una difficile fase evolutiva, al di là delle sbandierate statistiche, dove si evidenziano crescite che fanno passare i porti di questa Adsp dal niente al poco più di niente. Più volte abbiamo segnalato al presidente, tutta una serie di criticità, che a questo punto evitiamo di replicare, che avremmo voluto fossero trattate con la stessa solerzia ed attenzione riversate su una serie di eventi importanti ma non fondamentali. Come è facilmente intuibile un clima di questo tipo, indipendentemente dagli argomenti in discussione, non aiuta a creare quelle condizioni di affidabilità, necessarie ad invogliare gli operatori del settore ad investire e riconoscere il nostro sistema come una opportunità in cui credere e sentirsi coinvolti. Purtroppo oggi si parla dei nostri porti soprattutto per l’eccesso di contenziosi, che hanno portato l’ente ad accantonare ed immobilizzare somme importanti del proprio bilancio. È a nostro avviso opportuno fare due ulteriori considerazioni. Le concessioni e le autorizzazioni hanno bisogno di un sistema di regole certe, esigibili ed affidabili, nel momento in cui anche su una sola di queste viene ipotizzata una revoca, la si deve motivare con dovizia di particolari, onde evitare di trasmettere l’idea che il sistema portuale di Civitavecchia Fiumicino e Gaeta sia la terra di nessuno (oggi a me domani a te…). Oltretutto nel momento in cui si dovessero prendere decisioni in tal senso, si sono considerate le conseguenze nei confronti dei dipendenti della società coinvolta, quali garanzie e quale futuro sono riservate a loro ? Come organizzazione sindacale, in un contesto cittadino non favorevole al mondo del lavoro, anche solo inserire elementi di incertezza diventa destabilizzante. Il presunto mancato taglio degli stipendi all’interno dell’Adsp ci sembra un ulteriore notizia difficilmente credibile, come organizzazioni sindacali non siamo mai, e sottolineo mai, stati chiamati ad una discussione su un tale argomento, anche perché nei fatti non praticabile. La retribuzione, frutto di contrattazione individuale e collettiva, attinente alle attività oggetto della prestazione lavorativa, non sono modificabili unilateralmente; qualora esistessero posizioni di privilegio o abuso di norme disciplinanti il settore, vengano denunciate e si intervenga nel modo che si ritiene più idoneo, altrimenti basta con questo sciacallaggio. Qualora invece si intenda solo far cassa o interventi di facciata, si dia il buon esempio partendo dai vertici. In conclusione, vista la preoccupazione che tali notizie stanno generando all’interno del mondo portuale, si ritiene auspicabile che tutti i protagonisti della vicenda facciano chiarezza, al fine di evitare per il bene di tutti, qualsiasi forma di incertezza e speculazione”.
Così in una nota la Filt Cgil.