Porto, il boom che verrà

La crisi morde, lo spettro della disoccupazione agita i sonni degli operatori ma l’Authority è ottimista.

Il presidente di Majo sicuro che i milioni del Recovery Fund porteranno centinaia di posti di lavoro.

 

Presente fosco, futuro roseo. È pronto a giurarci l’attuale presidente Francesco Maria di Majo, che ha sprizzato ottimismo da tutti i pori durante l’incontro dei vertici dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale con i rappresentantiì sindacali, confederali e di categoria, nel quale l’ente ha ribadito che è e sarà presente per ascoltare le istanze che arrivano dai lavoratori del porto attraverso le rappresentanze sindacali, a partire dalla vertenza che interessa i lavoratori della GTC. “Dal 1 settembre l’ente ha una squadra – ha sottolineato di Majo nel corso della riunione – discutiamo i problemi e li portiamo avanti per risolverli, maì abbiamo bisogno della collaborazione di tutti e di unità d’intenti per far sì che i porti del network laziale, Civitavecchia in primis, possano concretizzare tutti i progetti che in questi anni abbiamo portato avanti e che, adesso, grazie anche ai finanziamenti del Governo e alle possibilità che ci vengono offerte dall’Europa, potremo finalmente realizzare.

Ad agosto sono già arrivati 100 milioni dal MIT e a breve partiranno nuovi ed importanti progetti infrastrutturali. E questo significa essenzialmente nuova occupazione per un territorio da sempre provato sotto questo punto di vista. Nei prossimi quattro anni di posti di lavoro ce ne saranno a centinaia e l’AdSP e i sindacati devono, fin da ora, pensare ad un piano di supporto per le imprese che verranno qui a lavorare”. Certamente il presente è fatto di incertezze, vertenze, cassa integrazione e spettri di disoccupazione. Vedremo se il futuro è davvero così pieno di milioni e posti di lavoro, e soprattutto se sarà di Majo il presidente a gestire questo preteso nuovo “boom” portuale.