Autorithy col fiato sospeso per l’esito del contenzioso con la società di carburanti.
Ballano milioni di euro e sul presidente di Majo è bufera politica.
C’è attesa, in città. Un clima di quiete che preannuncia tempeste. Mareggiate di milioni da restituire, che potrebbero mandare
gambe all’aria l’autorità di sistema portuale. La vicenda ha radici antiche, con quel raddoppio delle tariffe che qualche anno
fa l’Autorità portuale fece planare sulla testa della Total Erg. La società di carburante, non esattamente l’ultima arrivata, non
gradì e ricorse ai tribunali amministrativi. Passa un anno, ne passando due, al terzo e rotti il conto è arrivato e minaccia di esplodere. Perché la Cassazione ha deciso che a dirimere la questione dovrà essere non già un giudice tributario, ma il Consiglio di Stato. Il cui verdetto, come noto praticamente inappellabile, è atteso a giorni.
Naturalmente si tratta di un potenziale guaio definitivo per il presidente Francesco di Majo, sul quale non a caso si sta levando un’ondata di critiche sempre maggiore. Il fatto è che balla un risarcimento quantificabile in circa 12 milioni di euro che  spolperebbe evidentemente le casse dell’ente in maniera definitiva.
E potrebbe portare la Corte dei Conti a rivalersi su chi dovesse essere individuato come responsabile dell’errore.
L’avvocatura dello Stato ed i legali dell’Autorità Portuale hanno chiesto la sospensiva, per evitare che la sentenza diventasse
immediatamente esecutiva, e diffuso un’eloquente nota in base alla quale “L’amministrazione provvederà a fornire informazioni
in merito alla situazione dei contenziosi successivamente all’udienza davanti al Consiglio di Stato fissata il 5 aprile. Si ribadisce comunque che il vertice dell’AdSP insieme alla sua struttura, è da mesi al lavoro nell’esame di tutte le possibili opzioni volte ad assicurare l’integrità finanziaria dell’ente. Nel contempo – conclude il presidente di Majo – chiediamo di non divulgare notizie prive di riscontro oggettivo che possano pregiudicare l’Autorità di Sistema Portuale in una fase conclusiva dei contenziosi
che si trascinano da anni”.
L’ultima riga in particolare sembra voler scaricare, come dato politico, la responsabilità anche su chi l’ha preceduto, ma una
vulgata piuttosto forte in città sostiene che l’Authority sarebbe potuta correre ai ripari per tempo, limitando i danni di parecchio.
Sicuramente scongiurando quel pericolo che, lo lascia intendere persino la nota dell’ente (anche se voleva probabilmente asserire il contrario), invece incombe minaccioso su Molo Vespucci.

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