Musolino: “Finalmente si intravede un’inversione di tendenza nel settore commerciale. Si tratta di un segnale di grande incoraggiamento in vista della ripresa. Adesso aspettiamo il settore crocieristico, che ha iniziato a ripartire a livello mondiale proprio dal Porto di Roma”.

 

Dopo un lungo periodo negativo, finalmente i traffici del network e, in particolare, del porto di Civitavecchia, ricominciano a far segnare un segno positivo. È questo, senza alcun dubbio, l’aspetto più significativo dei primi tre mesi del 2021, nel quale si evidenzia una crescita del tonnellaggio delle rinfuse solide, cosa che non accadeva da tempo.

“Finalmente – commenta il Presidente dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Pino Musolino – si comincia ad intravedere una significativa inversione di tendenza per quanto riguarda i traffici del settore commerciale. Si tratta di piccoli segnali pur sempre incoraggianti che dovranno essere confermati nei prossimi mesi. Adesso ci aspettiamo un importante recupero su quello che rimane il segmento più importante dell’economia del porto di Roma, ovvero il traffico crocieristico che sta progressivamente ripartendo a livello mondiale proprio da Civitavecchia, come dimostrato dai tour già avviati dalle maggiori compagnie crocieristiche. Ci aspettiamo che nel corso dell’estate si possa arrivare ad un ulteriore incremento delle presenze di passeggeri a bordo delle navi da crociera”.

In generale, il dato riguardante i traffici complessivi del network evidenzia un traffico merci complessivo pari a 2.991.479 tonnellate con una crescita dello 0,5% rispetto al primo trimestre del 2020, dove, va rimarcato, i traffici non erano assolutamente condizionati dalla pandemia dovuta al Covid-19.

Andando nel particolare delle diverse tipologie, le merci liquide del network laziale chiudono con un – 31,6%, mentre le merci solide hanno chiuso il primo trimestre 2021 con un + 20,5%. Il numero complessivo di accosti si riduce del 4,3% (-22) passando da 515 a 493, di cui navi da carico pari a 185 (+4,5%), navi da crociera 11 (-75,6%) e navi di linea 297 (+1,4%). Si evidenzia l’aumento del 12,8% delle navi mercantili nel porto di Civitavecchia che sono passate dalle 125 dei primi tre mesi del 2020 alle 141 dei rispettivi mesi del 2021.

Il porto di Civitavecchia ha chiuso il primo trimestre dell’anno in corso con un +18% e 2.232.441 tonnellate totali, registrando un incremento in tutte le principali categorie merceologiche. Le rinfuse liquide (essenzialmente prodotti raffinati) sono aumentate del 17% (+26.149 tonnellate) mentre quelle solide di oltre il 44% (+186.626). Tra queste ultime si segnala l’incremento del carbone (+42,4%; +136.086 tonnellate); dei prodotti metallurgici (+67,3%; +38.938); minerali grezzi (+79,5; +2.834) e delle “altre rinfuse solide” (+17%; +6.118). Tra la categoria “merci in colli”, per le quali l’incremento è pari al 10% (+130.031 tonnellate), si evidenzia la crescita del 9,5% (+104.470 tonnellate per complessive 1.200.268 tonnellate) del traffico Ro/Ro e del 13% (+27.948 tonnellate per complessive 242.987 tonnellate) dei contenitori. Per quanto riguarda questi ultimi, i T.E.U. registrano un -6% (-1.601), ma il segno negativo è dovuto essenzialmente, e con un’inversione di tendenza, ad una significativa diminuzione dei “vuoti” (-21,8%) mentre quelli “pieni” crescono di circa l’1% (+147).

Purtroppo negativi, e non poteva essere diversamente a causa dell’emergenza pandemica, i numeri riguardanti il traffico crocieristico e quello passeggeri, con un totale di 10.381 crocieristi e un -94% (-162.615) e con un totale di 83.494 i passeggeri di linea, un -29,9% (-35.626), mentre il traffico di automezzi, sebbene registri un significativo aumento (+15,5%; +8.069) della sottocategoria “mezzi pesanti”, si riduce del 16,5% con 22.052 automezzi in meno imbarcati/sbarcati.

Con riferimento agli altri due porti del network, si registra una contrazione del traffico complessivo del 4% a Gaeta, condizionato dalla diminuzione del 25,7% (-74.649 tonnellate) delle rinfuse liquide che è compensato dall’aumento di quelle solide (+57,6%) e un -44,7% a Fiumicino che movimenta soltanto prodotti petroliferi raffinati destinati al vicino aeroporto.

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