Ieri altri 550 passeggeri provenienti dalla Spagna: i tassisti hanno cercato di bloccare le navette di Port Mobility. Oltre tre ore di discussione per il tavolo di crisi. Oggi conferenza del presidente della Cpc Enrico Luciani: ”La situazione è drammatica”.
CIVITAVECCHIA – Ancora problemi, ieri sera nello scalo, con la nave proveniente da barcellona. A bordo circa 550 passeggeri, la metà dei quali con auto al seguito o comunque con qualcuno ad attenderli. A quanto pare alcuni tassisti hanno cercato di fermare le navette della Port Mobility che in questi giorni, così come d’accordo con Molo Vespucci, per questioni di sicurezza, stanno accompagnando alla stazione ferroviaria i passeggeri che devono raggiungere Roma. Sono dovuti intervenire gli agenti della Polizia e della Polizia locale. Intanto ieri pomeriggio è durato per oltre tre ore il dibattito tra i componenti del tavolo di crisi convocato dal presidente dell’Adsp Francesco di Majo, rigorosamente in conference call. Un vertice straordinario per affrontare quelli che sono gli attuali effetti negativi legati all’emergenza coronavirus; effetti che rischiano davvero di mettere ko un porto che, già nei mesi scorsi, era alle prese con una crisi evidente. Collegati online c’erano i vertici di Molo Vespucci, i sindacati, le imprese, comprese anche Enel e Rtc, gli operatori. La riunione si è conclusa in tarda serata ma prime le reazioni non sembrano essere molto positive. Basti pensare che questa mattina il presidente della Compagnia portuale Enrico Luciani ed il suo vice Patrizio Scilipoti terranno una conferenza stampa in diretta facebook: e non si preannuncia nulla di buono. «La situazione è drammatica» hanno detto. D’altronde, a quanto pare, l’Adsp non si sarebbe presentata al tavolo con dati ed un quadro chiaro e preciso dell’attuale situazione che vede le crociere bloccate – al porto è attualmente “parcheggiata” una Msc che domenica ha sbarcato tutti i suoi passeggeri e in questi giorni sta procedendo con l’equipaggio – i passeggeri sono ormai ridotti all’osso e le merci soffrono una crisi cronica. L’impressione dei portuali è che, ad oggi, non ci sia una strategia chiara di rilancio.
LA NOTA DELL’ADSP – Si è concluso il primo Tavolo di crisi straordinario indetto dal Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Francesco Maria di Majo per valutare gli effetti dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 sul porto di Civitavecchia, sia in termini di traffici portuali che delle conseguenti ricadute occupazionali. All’incontro hanno partecipato le imprese operanti in porto, l’Assessorato ai Lavori Pubblici della Regione Lazio e le quattro sigle sindacali, CGIL, CISL, UIL e UGL.
Si è trattato di un primo incontro volto a conoscere dalle principali imprese portuali, l’impatto economico- occupazionale derivante dal coronavirus sul settore dei traffici commerciali.
“Benchè diverse imprese portuali (es. CFFT e Grimaldi) abbiano addirittura registrato in queste ultime settimane aumenti dei propri traffici, è emerso che anche una tenuta dei traffici commerciali, peraltro già pregiudicata dal forte calo dell’importazione del carbone per la centrale dell’ENEL, non consentirà di compensare l’impatto economico-occupazionale sull’intero cluster portuale derivante dall’interruzione quasi totale dei traffici passeggeri e delle crociere. Abbiamo, quindi, registrato una convergenza degli operatori portuali nel dare avvio, sin da subito, ad un piano di rilancio del porto nel comparto commerciale affinchè possano essere non solo mantenuti gli attuali traffici ma anche intercettati dei nuovi. A tal fine ho fatto appello, nel corso della conferenza, alla coesione dell’intera comunità portuale perché l’obiettivo è comune: superare l’emergenza e rilanciare un porto che ha tutte le potenzialità per essere uno dei porti più importanti d’Italia anche nel settore delle merci. E, in questa fase, è estremamente importante la disponibilità manifestata questa sera da MSC/RTC e CFFT a riavviare il tavolo per la promozione dei collegamenti logistici con l’Interporto di Civitavecchia, con la partecipazione della Regione Lazio, nonchè con gli altri importanti centri logistici del Lazio, come ad esempio quello di Santa Palomba”, spiega di Majo.
“Ringrazio l’Assessore regionale Alessandri per la disponibilità manifestata ad assumere, nell’ambito delle competenze del suo Assessorato, un ruolo attivo nel coordinamento di eventuali soluzioni volte a fronteggiare l’attuale crisi del settore del trasporto marittimo e portuale. A lui ho già fatto presente che le iniziative che la Regione intende mettere in campo per lo sviluppo dell’area intorno al porto di Civitavecchia, sono diventate, a seguito di questa emergenza, più che mai urgenti. E con ciò mi riferisco all’ipotesi di promuovere l’istituzione di un contratto d’area o di un accordo di programma quadro. L’individuazione di strumenti di programmazione negoziata nazionale/regionale è quanto mai necessaria così come l’importanza di allinearli e renderli sinergici con l’istituenda ZLS (il cui contenuto potrebbe, tenuto conto dell’attuale crisi, essere anche rivisto) e con i meccanismi finanziari europei”, rimarca il Presidente dell’Authority. “Tutto questo, ovviamente, in prospettiva, ma vanno trovate ora soluzioni immediate per dare risposte alle pressanti problematiche che già oggi mettono a rischio l’economia complessiva del comparto e l’occupazione; alcune soluzioni sono state oggi proposte dagli operatori nel corso del tavolo, come ad esempio la necessità di semplificare ed accelerare l’iter amministrativo di talune autorizzazioni per le operazioni portuali”, conclude il numero uno di Molo Vespucci.
Nei prossimi giorni l’AdSP convocherà, con la stessa modalità, altre conferenze per affrontare in particolare le criticità derivanti dall’interruzione del traffico crocieristico e di quello passeggeri.