Civitavecchia: edilizia in ginocchio. Dall’inizio della crisi persi centinaia posti di lavoro
Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil: «subito un tavolo con l’Autorità portuale. Il settore è allo stremo»
Nessun segnale di ripresa per l’edilizia di Civitavecchia, voce di primaria rilevanza per l’economia cittadina profondamente provata dalla crisi, che negli ultimi anni ha fatto registrare la fuoriuscita dal mercato regolare di centinaia di lavoratori, tra lavorazioni dirette e indotto, molti dei quali ad oggi sopravvivono solo grazie agli ammortizzatori sociali o peggio finiscono per ingrossare le fila dell’economia sommersa.
Un dato disastroso per il territorio, non soltanto per la povertà in cui stanno progressivamente scivolando numerosissime famiglie con conseguente contrazione dei consumi, ma ancor più per i rischi corsi dai lavoratori che confluiscono nel sommerso sul piano della sicurezza sul lavoro, oltre ai relativi fenomeni di elusione contributiva propri del marcato irregolare.
Per questi motivi, i sindacati territoriali dell’edilizia Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil sollecitano un incontro urgente, già richiesto settimane addietro, con il nuovo Presidente dell’Autorità portuale di Civitavecchia, principale stazione appaltante del territorio, per dare continuità all’ottimo lavoro svolto negli anni con l’ente, teso a gestire l’emergenza occupazionale derivata dall’ultimazione del cantiere darsena nord, e per fare il punto sulle eventuali prossime lavorazioni programmate per l’infrastruttura.
“Gli accordi raggiunti con l’Autorità portuale a gennaio 2016 prevedono clausole di salvaguardia occupazionale, nelle future procedure di affidamento di lavorazioni, per le maestranze già impegnate nei cantieri ultimati del porto e non ancora ricollocate, oltre all’istituzione di un Osservatorio ad hoc per il monitoraggio della programmazione delle opere infrastrutturali. Riteniamo fondamentale riprendere il percorso concordato con l’ente, sia per le importanti ricadute occupazionali che per non disperdere professionalità altamente qualificate che hanno contribuito in misura rilevante a rendere il porto della città competitivo” – dichiarano Massimo Fiorucci della Feneal Uil Roma, Diego Bottacchiari della Filca Cisl Roma, Carlo Proietti della Fillea Cgil Roma e Lazio – “L’edilizia ha sempre rappresentato un potente volano anticiclico ma in città tutto è fermo. Il porto costituisce la principale stazione appaltante del territorio ed una fondamentale infrastruttura su scala nazionale, per questo crediamo sia indispensabile che l’ente prosegua nei lavori di potenziamento e ammodernamento dell’hub, da rendere sempre più attrattivo” – spiegano i tre sindacalisti, che concludono – “Chiediamo un incontro urgente all’Autorità portuale, per conoscere la programmazione degli interventi futuri, così importanti per ridare fiato al settore ormai in ginocchio ed all’intera economia cittadina”.