Portuali e metalmeccanici: domani lo sciopero
Tante le manifestazioni di solidarietà in vista della protesta inserita nell’ambito dello sciopero nazionale dei trasporti. Prima il presidio fuori la centrale Enel di Tvn poi appuntamento alle 9.30 sotto la sede dell’Autorità di sistema portuale
CIVITAVECCHIA – Meno di 24 ore dallo sciopero indetto per domani. Non si parla solo di sciopero nazionale dei trasporti, perché a Civitavecchia la protesta assumerà una connotazione diversa e più locale, proprio per accendere i riflettori sulle due più importanti vertenze del territorio: quella legata alla ricoversione della centrale Enel di Torrevaldaliga nord e al progressivo abbandono del carbone e quella legata al calo dei traffici portuali, in modo particolare quelli commerciali. Una protesta che vedrà unire le due vertenze, per unire le lotte e far sentire un’unica voce. Per quanto riguarda Tvn, domani lo sciopero riguarderà tutti i turni di lavoro. Per le aziende operanti su 3 turni, lo sciopero inizierà dal turno di notte tra il 23 e il 24 luglio, per proseguire poi con il turno di mattina e il turno di pomeriggio del giorno 24 luglio. Per la sola azienda Guerrucci, operante su 4 turni, lo sciopero interesserà tutti i turni della giornata (dalle ore 00.00 alle ore 24.00). Fino a domenica, inoltre, è previsto lo sciopero dello straordinario, della reperibilità e delle altre prestazioni flessibili. Sempre per domani, presidio fuori i cancelli di Tvn per poi spostarsi, alle 9.30, sotto la sede dell’Autorità di Sistema Portuale.
Diversi gli attestati di solidarietà da parte di forze politiche e sindacali locali. Dopo l’Usb, che ha confermato la propria partecipazione, anche Potere al popolo è pronto a scendere in campo, “per sostenere portuali e metalmeccanici che stanno rivendicando lavoro, sicurezza e salute per tutti noi. Vogliamo arrivare allo sciopero generale cittadino – hanno spiegato – per far capire a tutti che non stiamo scherzando. Il piano di Enel di riconvertire Tvn a gas è ridicolo: non abbiamo bisogno di nuove fonti inquinanti, in più occupando poche decine di lavoratori. È il momento che Enel restituisca parte dei soldi che ha guadagnato con la nostra fatica e sulla nostra salute. Gli armatori non pensino neppure di presentare piani di autoproduzione: il lavoro Portuale è degli abitanti di Civitavecchia e non si tocca. Lo Stato italiano, dopo averci ignorato di fronte ai tumori provocati da carbone e crociere, deve tornare ad investire massicciamente nella nostra città! Vogliamo quindi un porto moderno e che restituisca ricchezza. Vogliamo ricerca sulle rinnovabili, dopo che i fossili hanno devastato la nostra salute. Vogliamo infrastrutture e lavoro da stato e regione, perchè Roma ha preso da noi Porto, energia, discariche e forza lavoro! Il futuro di Civitavecchia è in pericolo, ma la soluzione è nelle nostre mani. Il momento è ora, potremmo non avere un’altra possibilità. Divisi siamo niente, uniti siamo tutto”.
Anche la Sinistra sostiene la necessità di dare vita ad una grande vertenza cittadina. “Bisogna che il Governo e le istituzioni stiano dalla parte della città, difendano il territorio, costringano Enel a dare risposte per individuare le alternative che garantiscano occupazione, risanamento ambientale e tutela della salute – hanno sottolineato – la situazione è drammatica e investe l’intera comunità del comprensorio. Siamo il distretto del Lazio con i più alti tassi di incidenza per tumori. Si taglia l’organico dei lavoratori elettrici; si impongono commesse per importi non superiori a 20.000 euro al mese alle ditte metalmeccaniche. Praticamente significa strozzare ditte che hanno minimo 40 addetti, per un totale di circa 460 persone, perché si eliminano le manutenzioni in centrale, con tutto quello che significa rispetto alla sicurezza sul lavoro. Si riduce drasticamente la movimentazione del carbone e così si taglia il lavoro di 60 portuali. E siamo solo all’inizio della ristrutturazione che Enel ha in testa, su cui arrogantemente non si confronta con nessuno; oggi si deve assumere le proprie responsabilità. Su questo abbiamo ascoltato dai rappresentanti sindacali accenti diversi dal passato per una vertenza complessiva di salvaguardia del lavoro attraverso progetti di conversione economica ed energetica del territorio su cui rivendicare impegni del Governo, di Enel, di enti pubblici e privati. È arrivato il momento – hanno concluso – che a Civitavecchia venga riconosciuto l’importante ruolo strategico che ha avuto nella produzione energetica nazionale”.