“Il 3 aprile 2018 la gestione dell’acqua del Comune di Civitavecchia passerà ad ACEA.
Una lunga serie di atti politici ed amministrativi si conclude con una resa, malgrado la difesa dell’acqua pubblica sia stata fondamentale per la vittoria elettorale del M5S a Civitavecchia, nonché uno dei punti qualificanti del suo programma.
La responsabilità di questa sconfitta va imputata in primo luogo ai governi successivi al Referendum del 2011, i quali hanno continuato ad incoraggiare la privatizzazione dell’acqua malgrado il netto mandato referendario, fino ad arrivare, col precedente governo, a reintrodurre “la remunerazione del capitale investito”, cancellato col referendum. Responsabilità addirittura maggiori vanno attribuite alla Giunta Zingaretti, la quale non solo non ha dato attuazione alla legge regionale n.5 del 2014 “Tutela, governo e gestione pubblica delle acque” ma ha continuato a diffidare tutti i Comuni del Lazio per la mancata adesione all’ATO 2.
La responsabilità dell’amministrazione Comunale M5S è innanzitutto quella di non aver voluto revocare e annullare la delibera del Commissario prefettizio n. 75 del 17/3/2005 relativa all’entrata del Comune in Acea Ato2 e non aver voluto istituire l’azienda speciale per la gestione del servizio idrico, sulla falsariga di quella istituita a Napoli, dando così un chiaro segnale della direzione politica intrapresa. Il Comune di Civitavecchia avrebbe comunque potuto prendere tempo facendo leva sulle ambiguità della Regione Lazio che, in scadenza di Legislatura, ha riconfigurato gli ATO, con delibere che però non hanno alcuna operatività. Essi non coincidono affatto con gli Ambiti di Bacino integrati richiesti dalla Legge 5/2014 ma dimostrano che la vertenza sull’acqua pubblica nel Lazio è tutt’altro che conclusa.
Il Comune di Ladispoli, che come Civitavecchia ha visto respingere il suo ricorso contro ACEA dal Consiglio di Stato, ha espresso l’unanime volontà di non arrendersi. Il Sindaco Grando, neo eletto a Ladispoli, ha addirittura candidato la Municipalizzata “Flavia acque” alla gestione dell’ATO2 al posto di ACEA.
Ci verrà detto che i debiti di gestione e gli investimenti necessari sul Sistema Idrico Integrato di Civitavecchia saranno trasferiti ad ACEA, ma ACEA si rifarà sulle utenze per rientrare del debito e non investirà un euro sulle infrastrutture, come dimostrano le tante proteste delle amministrazioni Comunali dove la gestione idrica è in mano ad ACEA. La finalità di ACEA spa è fare profitti ed utili per gli azionisti, non certo migliorare la qualità del servizio e rispondere alle richieste dei cittadini.
Mentre in tutta la regione e nella stessa assemblea dei Sindaci di ATO 2 il tema della ripubblicizzazione dell’acqua è all’ordine del giorno, Civitavecchia lascia ancora più soli i Comuni impegnati nella battaglia e i Comitati in difesa dell’Acqua pubblica.
Il M5S non ha tenuto fede all’impegno elettorale né a Civitavecchia né a Roma, dove la Sindaca Raggi, senza vergogna, ha da pochi giorni presentato un ricorso presso il tribunale della acque chiedendo l’annullamento della determina regionale del 29 dicembre 2017, con la quale si subordinano le captazioni dal Lago di Bracciano da parte di ACEA ad una serie di autorizzazioni preventive da parte della Regione Lazio.
Il Comitato territoriale di Potere al Popolo continuerà a mobilitarsi per il rispetto dell’esito referendario del 2011, per l’attuazione della Legge Regionale n. 5/2014 e per l’istituzione dell’azienda speciale pubblica per l’acqua nel Comune di Civitavecchia”.
Comunicato da Potere al Popolo – Comitato territoriale