Potere al Popolo esprime la propria solidarietà ai gruisti ed ai manutentori del Porto di Civitavecchia.
I vertici della Civitavecchia Forest Fruit Terminal hanno nei giorni scorsi annunciato di volersi avvalere di mezzi e uomini interni alla stessa società, minacciando la stabilità del lavoro degli operatori portuali.
E’ importante ricordare che la nascita della GTC deriva da un patto tra le maestranze locali e l’Autorità Portuale teso a garantire lavoro qualificato, duraturo e giustamente retribuito. Agire al di fuori dei confini tracciati nelle sedi istituzionali è un tradimento di questo accordo ed un’offesa per tutta la città.
Alla dichiarazione del manager di CFFT Steven Clercks, rispondiamo che la ricchezza dei traffici del Terminal Fruit deriva dalla fatica dei lavoratori e dalla disponibilità delle infrastrutture pubbliche del territorio.
Ci chiediamo quali meriti abbia un manager che, a fronte delle richieste di maggiore efficienza avanzate dagli armatori, decida di raggiungere tali obiettivi sacrificando la tranquillità degli operai.
Sappiamo bene come tali operazioni, spesso mascherate sotto forma di riorganizzazioni, si traducano in precariato, tagli del personale, dei salari e dei diritti.
La scelta di svolgere le attività di banchina con mezzi propri è irrispettosa della storia del nostro porto. Voler decidere in modo unilaterale come agire su una concessione pubblica è una privatizzazione di fatto del demanio pubblico. Civitavecchia mette a disposizione da sempre il suo mare, il proprio ambiente e la sua qualificata forza lavoro e per questo merita rispetto. Non è accettabile la richiesta di ulteriori sacrifici e lo stravolgimento delle regole in precedenza concordate.
Ci spiace inoltre constatare che per l’ennesima volta l’Autorità Portuale abbia deciso di voltarsi dall’altra parte e di non intervenire prontamente, svolgendo il suo dovere. In quanto emanazione del Governo dovrebbe assumere la direzione del porto, difendendo in primo luogo le ragioni del territorio e dei suoi abitanti. Invece sembra più interessata ai tagli di nastro e alle cene di rappresentanza.
Nel caso in cui la CFFT dovesse dar seguito ai suoi propositi, saremo al fianco dei lavoratori che hanno annunciato di voler lottare in difesa dei propri diritti.