Prime risultanze dell’inchiesta della Guardia Costiera: il Salerno Jet sarebbe rimasto a secco di carburante
Procede a ritmo serrato l’inchiesta della Capitaneria di porto, avviata fin dall’arrivo a Terracina dell’aliscafo di linea SALERNO JET, per giungere in tempi brevi alla completa ricostruzione delle cause dell’evento occorso nella serata di venerdì e nel quale 81 passeggeri provenienti da Ponza e diretti a Terracina si sono ritrovati bloccati in mare a 13 miglia dal porto.
A seguito dell’ispezione condotta dal personale specializzato F.S.C. (Flag State Control) della Guardia Costiera di Gaeta, si delineano le prime ipotesi valide a spiegare quanto avvenuto. Inizialmente si è ritenuto che l’avaria fosse ascrivibile ad una improvvisa interruzione del flusso di carburante ai motori della nave, forse dovuta ad un intasamento dei filtri. Tuttavia da controlli più approfonditi emergerebbe un guasto ai livellostati, cioè ad elementi meccanici situati all’interno dei serbatoi che forniscono i dati relativi al quantitativo di carburante disponibile, analogamente a quanto avviene nelle comuni autovetture. Tale ipotesi, se confermata, parrebbe particolarmente grave, atteso che un indicatore di livello carburante che rimanga immutato durante la navigazione dovrebbe immediatamente richiamare l’attenzione del personale di bordo addetto.
Analoghi approfondimenti stanno interessando l’intero sistema di gestione nave al fine di verificare l’operato del bordo nei confronti dei passeggeri, vale a dire se, come ogni qualvolta in questi tipi di emergenza, siano state fornite le corrette informazioni e l’assistenza necessaria.
Dalle prime dichiarazioni raccolte in porto nell’immediatezza dei fatti, sarebbero emerse lamentele nei confronti dell’equipaggio da parte dei passeggeri, che non sarebbero stati adeguatamente informati sull’emergenza in atto.
Il completamento dell’inchiesta, atteso nei prossimi giorni, consentirà una definitiva ricostruzione dei fatti e delle relative cause.