Progetto Legalità Ladispoli: “Al Momento non ci sembra che la città sia cambiata”
“Dopo una pausa di riflessione post elettorale, noi del Progetto Legalità riprendiamo con rinnovata armonia il percorso politico impegnando le energie in prima linea per contribuire a ridurre quello che appare agli occhi di tutti: un pesante scollamento tra cittadino e istituzioni. Naturalmente, in linea con i nostri princìpi non verremo meno al nostro lavoro di vigilanza sulla “buona amministrazione”.
Vorrei ricordare che nell’ultima consultazione elettorale, al ballottaggio ha partecipato soltanto il 43,57 %, 13.337 su 30.608 degli elettori aventi diritto. Al primo turno non era andata meglio, avendo votato solo il 55,92 % degli aventi diritto.
I dati del secondo turno dovrebbero far riflettere l’attuale Amministrazione in particolar modo nei momenti in cui si procede a scelte che potranno interessare tutta la città e non soltanto una parte di essa (cioè poco più della metà degli elettori di quel terzo che hanno votato per l’attuale maggioranza: 7.587 elettori / 24,78% del totale degli aventi diritto).
Questi sono dati e non statistiche, che ci confermano il pesante scollamento della politica locale dai cittadini.
Al secondo turno abbiamo appoggiato la candidatura di Alessandro Grando pur non condividendo le liste a sostegno, in segno di una rottura con il modus operandi della res publica di alcuni della passata Amministrazione. A quest’ultima, infatti, abbiamo sempre lamentato scelte poco condivise con i cittadini, spesso per nulla trasparenti. Oggi abbiamo compreso dall’esperienza che la sola via giudiziaria non può essere l’alternativa per risolvere questioni di cui si dovrebbe occupare la politica.
In questo periodo di osservazione (i primi 100 giorni) abbiamo notato un gran fermento (sui social e sui quotidiani locali) dell’attuale maggioranza di governo nel pubblicizzare continuamente ogni iniziativa amministrativa intrapresa, iniziative che sin qui ci sembrano essere di ordinaria amministrazione. Tuttavia non solo: basti pensare ad una unilaterale prospettiva di lettura informativa sulla questione “vaccini”; all’allarme sulla chiusura di progetti utili come quello dello Sportello antiviolenza donne, rientrante nel piano di zona, senza dimenticare la pubblicità per un giorno di beneficenza! Ben venga, ma contraddittorio con quanto dichiarato in merito allo SPRAR visto che contempla proprio un progetto di accoglienza di bambini fragili! Non dimentichiamo poi l’informazione sulla scelta di volontari “a supporto” degli assessori senza un bando di partecipazione che contemplasse criteri di selezione.
Al momento da cittadini non ci sembra che la città sia cambiata, lo stato di molte situazioni è al punto in cui l’avevamo lasciata nel periodo pre-elettorale. Tanto è vero che il ponte sul Sanguinara (vuole essere solo un esempio) non ci risulta al momento in cui stiamo scrivendo, sia terminato. Ricordo però l’annuncio che ci diceva che a settembre l’opera sarebbe stata compiuta. Speriamo per ottobre…
Comprendiamo possano esserci dei ritardi, esattamente come quelli della precedente Amministrazione.
I primi cento giorni di questa Amministrazione non ci hanno appassionato in particolar modo: consiglieri che hanno cambiato casacca senza neanche chiedersi cosa avrebbero pensato gli elettori, al di là delle motivazioni che li hanno indotti a fare una scelta così forte. Certamente traspare l’incompatibilità di stare uniti per alcuni di loro. Altro fatto che ci ha fatto riflettere è la questione del bilancio comunale: vorrei ricordare a tutti, sindaco in primis, che la questione del bilancio è una vecchia faccenda. Il nostro paese ha dovuto affrontare pesanti restrizioni sin dal 2012. A livello locale ne parlavamo con il comitato per la legalità già nel 2013/14 (a testimonianza ci sono i video dell’’epoca su Yuotube e i numerosi commenti sul blog e sulle testate giornalistiche locali e sui social) e per primi ne denunciammo la realtà. Tanto è vero che in quel periodo, l’ Amministrazione fu costretta a ratificare una commissione per la spending review che non credo abbia dato i risultati sperati.
Rinegoziare mutui (allungare il debito sulle future generazioni) e spostare risorse da un capitolo all’altro, sono cose già viste sia nella precedente Amministrazione sia in altri comuni in difficoltà come il nostro. Forse i Comuni dovranno cercare risorse aggiuntive nel privato.
La riorganizzazione degli uffici necessaria, utile alla nuova Amministrazione, è una questione che si ripresenta ogni qualvolta si rinnova la giunta e il consiglio comunale, quindi nulla di nuovo. La rotazione dei dipendenti o dei funzionari negli uffici è previsto dalla normativa e dall’autorità anticorruzione. Sulla riscossione dei tributi ci aspettavamo una riorganizzazione diversa, piuttosto che attendere di riscuotere con i tempi dell’’Agenzia delle Entrate, ci saremmo magari attesi anche una sorta di patto con i contribuenti in difficoltà; oltre a venire loro incontro si sarebbe perseguito, almeno in parte, l’obiettivo di avere denaro liquido nelle casse comunali.
Questione immigrati: irregolari o richiedenti asilo e rifugiati? Sui migranti irregolari e sprovvisti di qualsiasi titolo a soggiornare nel nostro paese e quindi clandestini non credo ci siano dubbi, lo stesso Ministro Minniti sta facendo di tutto per fermare il fenomeno degli sbarchi e ci sembra che ci sia anche riuscito. Ma molta strada ancora c’è da fare nei paesi di provenienza. Diversa la questione dei richiedenti asilo e rifugiati perché in fuga da paesi dove i diritti umanitari non sono rispettati. Chiunque di noi fuggirebbe da situazioni dove la vita della persona non ha nessun valore. In effetti l’importanza della vita di una persona non sempre ci è chiara se non nel momento in cui risulta minata da fattori che ne condizionano la stessa sopravvivenza. In questa società pervasa spesso da “egoismi” si perdono di vista quei valori che ci dovrebbero distinguere dal mondo animale. Non è una semplice questione di pelle, di nazionalità, di appartenenza religiosa o politica, stiamo parlando di persone “invisibili”, che tutti cercano di rifiutare. Noi no, non ci associamo alle persone, ai gruppi politici, agli egoisti che non sono in grado di distinguere i bisogni delle persone (così ci piace chiamarle!) in gravi difficoltà.
Alcune parti in campo politico, sia a livello nazionale sia a livello locale, sfruttano la paura e l’’ignoranza con il solo scopo di arrivare a conquistare il “potere” nella gestione della res publica: la ricerca di “capri espiatori”, veicolando l’informazione e attivando (come ormai noto vien fatto a livello Nazionale in vista delle elezioni) la “rabbia sociale”, così come la sicurezza consegnata ai cittadini di averne trovato uno (l’immigrazione!) il cui sacrificio libererà tutti dal peso di quella crisi per cui ognuno lotta e sopravvive da anni!
Dire no a prescindere allo SPRAR significa “lavarsene le mani” o cercare approvazione politica per bisogni assolutistici di potere? O semplicemente PAURA? Confondere questi bisognosi con altre realtà illegali (proviamo orrore per alcuni commenti che abbiamo letto sui social negli ultimi tempi) significa “mistificare” la realtà! Non può far paura l’accoglienza di 140 rifugiati diluiti in una città di 41.000 abitanti e negli anni usufruendo dei fondi della Comunità Europea e non con i soldi dei cittadini, come si dice o si vuole far credere! Non può far paura confrontarsi con la città, con le altre forze politiche, con i gruppi civici, con quelle associazioni umanitarie consapevoli, con quella “maggioranza” di elettori che non vi ha scelti non andando a votare o che hanno votato per altri (75,22 %) al secondo turno. Quando si governa, quando dovresti essere il Sindaco di tutti, quando hai il dovere di rappresentare TUTTI, non dovresti avere la “paura” di affrontare democraticamente e attraverso il dialogo con tutte le parti in causa questioni scomode politicamente: che fanno paura perché richiedono scelte responsabili e non atti di forza. O peggio ancora scaricare sulla Prefettura l’’onere della scelta, come fece Ponzio Pilato lavandosi le mani e lasciando la decisione ad altri su chi crocifiggere. Immaginiamo che la richiesta degli esponenti di opposizione (PD) per un consiglio comunale aperto non rappresenti per il nuovo sindaco un fastidio. Un consiglio comunale aperto è il massimo grado di democrazia che ci possiamo concedere. Sindaco, anche noi ci associamo alla richiesta di un consiglio comunale aperto indipendentemente dalla sua posizione politica che conosciamo bene, quella di un uomo di destra.
Vogliamo aggiungere che la riflessione sullo SPRAR sposata a suo tempo e oggi ribadita attraverso i quotidiani dall’ex sindaco di Ladispoli Crescenzo Paliotta, ci sembra la strada giusta utile per un confronto. Immaginiamo che Paliotta non abbia nulla in contrario a rappresentare la versione che ci ha fornito e con lui tutti quelli che hanno una visione diversa sullo SPRAR rispetto alla visione dell’attuale Amministrazione.
Cogliamo l’occasione perché ne sentiamo la necessità di affermare che non ci sentiamo affatto rappresentati come cittadini da questo modo di governare. Immaginavamo una nuova era in cui il coinvolgimento dei cittadini non fosse percepito come un fastidio da controllare. Vi abbiamo sostenuto al ballottaggio assumendoci una forte responsabilità nei confronti di coloro che ci hanno votato; pertanto, ringraziamo il sindaco per aver dato al nostro gruppo la possibilità di interloquire per una eventuale collaborazione, ma in questo panorama preferiamo continuare per la nostra strada rivolgendoci nuovamente ai cittadini che vorranno sostenerci”.
Comunicato da Progetto Legalità Ladispoli