Dall’inizio di questo anno 2020 stiamo assistendo ad una ennesima accelerazione della storia, purtroppo, a mio avviso, nella direzione sbagliata. Si sta realizzando una impennata di sviluppo tecnologico senza precedenti che si sta innestando prepotentemente nelle nostre vite: 5G, satelliti per la geolocalizzazione degli individui, intelligenza artificiale, robot e microchip per impianti umani. Ma qual è la controparte di questo sviluppo? Osserviamoci con onestà! Siamo sempre più limitati, introversi, sospettosi, chiusi, isolati e distanti. La paura è diventata il filtro delle nostre relazioni sociali. Nella solitudine e nell’isolamento non c’è crescita. Il vero sviluppo lo possiamo trovare nella relazione, nell’esperienza della connessione e nella condivisione tra esseri umani e la natura. Questo è il mio pensiero come quello degli antropologi, dei sociologi, dei cercatori della verità di tutti i tempi. Questo mito dello sviluppo tecnologico e di trasformazione umana in cyborg controllati da una centrale operativa appartiene soltanto a questo secolo laddove, per milioni di anni, l’uomo, gli animali e la natura sono vissuti e si sono evoluti senza internet, telecamere e intelligenze artificiali. Il vero sviluppo è nel divenire sempre più umani e consapevoli, empatici, intelligenti e aperti ai valori universali di uguaglianza, pace e prosperità per i popoli, la salute e il sostentamento garantiti, l’arte, la cultura, la conoscenza e la consapevolezza. In questa fase di sradicamento e riprogrammazione mentale e sociale che stiamo tutti quanti subendo e accettando proviamo a ricordarci che la realtà relazionale passa attraverso la fisicità e i segnali che arrivano al nostro cervello attraverso la stimolazione dei sensi fisici e delle emozioni elicitate dalla vicinanza e dal contatto con l’altro e che l’autenticità della relazione face to face, fatta di sguardi, espressioni e gesti che comunicano contenuti e vissuti reali apre un canale interiore di comunicazione e comprensione dell’altro e della realtà che noi chiamiamo empatia. Attraverso uno schermo e nella distanza tutto questo non è possibile. I valori della vita quali la libertà, la sincerità, la felicità, l’amicizia, l’amore passano attraverso le piccole e semplici cose della vita quotidiana come il chiacchierare facendo due passi al mare, prendere un caffè insieme, incontrarsi e tenersi compagnia, andare al cinema o al teatro, ecc. E’ questo il valore della semplicità e dell’intimità esclusiva che ci rende unici, irripetibili e autentici.
(continua nella prossima edizione