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Ma cosa a questo punto ha il potenziale di ridestarci dall’abitudine all’evitamento, all’ipocondria e alla chiusura cui siamo caduti tutti quanti? In realtà un soldato si vede in battaglia, in tempo di pace si annoia e fa parate davanti agli altari dei tempi che furono. Così anche un’artista è vivo e in movimento quando crea, a opere finite fa le mostre o le esibizioni. Le reali spinte dell’esistenza sono la distruzione, la guerra e la fine. Quando tutto è limpido e chiaro, quando va tutto bene ci sono solo passaggi di tempo tra noia e monotonia. Siamo troppo male educati alla libertà. Ci hanno inquadrati, incasellati e legati a principi e valori contro-umani al fine di controllarci, sfruttarci e gestirci. Uomini e donne che hanno paura di tutto, soprattutto di cambiamenti e delle difficoltà, che invece sono la spinta essenziale al progresso, alla trasformazione e alla gioia. E se quindi ciò che siamo abituati a pensare come “male” fosse invece “bene”? E se “il bene” secondo gli schemi sociali e culturali fosse “male”? Cosa dovremmo rispondere alla domanda iniziale: “la nostra vita sta procedendo bene”? Qual è la natura del bene e qual è la natura del male? Pensiamo, ad esempio, ai sintomi di una malattia o di un disturbo sia fisico che psichico. Sono negativi e malvagi questi sintomi? Normalmente la risposta sarebbe: “sì”, perché così siamo programmati mentalmente a rispondere e allora giù farmaci per eliminarli e non sentirli più. Ma pensiamo per un attimo se non ci fossero! Se non sentissimo il dolore o l’ansia o la paura, ecc. Probabilmente, come accade in certe disfunzioni genetiche, moriremo presto perché ignari di ciò che ci accade e dei pericoli. I sintomi servono a proteggerci e fanno luce sul problema o pericolo che stiamo vivendo. I sintomi vanno accolti, ascoltati e capiti perché ci dicono sia ciò che non va sia cosa dobbiamo fare per stare bene. Drogarci di abitudini, di farmaci, di televisione serve ad assopire il dolore dei sintomi di una vita sbagliata dandoci l’illusione che invece sia giusta. Così ci addormentiamo e sogniamo la vita che vorremmo e che ci auto priviamo di avere. Ascoltiamoci più profondamente, accogliamo la novità, mettiamo sempre in discussione ciò che pensiamo essere vero, buono e giusto e se arriva una battaglia da affrontare lanciamoci alla carica con coraggio, ardore e spirito di sacrificio per la conquista della nostra libertà e per dare un senso più vero, profondo e umano alla nostra esperienza di vita in questo mondo.
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