La città si è chiaramente espressa contro il progetto della piscicoltura, mentre alcuni sindacati lo difendono per proteggere i 30 lavoratori coinvolti. Nessuno però parla di Enel, responsabile occulto di questa problematica.
Esiste una prescrizione risalente al 2003 che impone ad Enel di mettere a norma l’impianto di piscicoltura a terra, per tutelare così, sia la salute ambientale delle aree limitrofe che i posti di lavoro. Enel non ha mai ottemperato a questa prescrizione, dicendosi anche disposta a far chiudere l’impianto pur di non investire sul nostro territorio. Uno degli atteggiamenti che dimostrano l’ingratitudine di un’azienda che ha preso veramente tanto in termini ambientali e di sviluppo economico e che è disposta a lasciare solo le briciole pagando qualche luminaria e qualche festa di piazza come successo nel recentissimo passato.
Noi siamo convinti che l’impianto offshore non sia propriamente salubre per le nostre acque, ed in pieno contrasto con l’eccellenza rappresentata dalla pesca sostenibile portata avanti dalla nostra marineria. Ci preoccupa sapere che la responsabilità è affidata a chi ha il compito di massimizzare i guadagni, la storia, soprattutto quella civitavecchiese, ci insegna che spesso gli interessi prevalgono sull’ambiente e la salute dei cittadini. Invece l’impianto a terra, che è già stato causa di importanti danni sull’ecosistema circostante, se venisse dotato di un depuratore, oltre al mantenimento dei posti di lavoro, garantirebbe anche un impatto sostenibile sull’ambiente circostante.
Ancora una volta il ricatto occupazionale viene utilizzato per innescare una lotta tra poveri ed a favore di portatori di grandi interessi. Dividi et impera, strategia sempre valida per chi deve far digerire di tutto alle comunità. Sta succedendo per la centrale a gas ed ancora più subdolamente con la piscicoltura.
E’ per questo che come movimento 5 stelle ci sentiamo di lanciare un ulteriore appello all’unità. Cittadini, lavoratori, sindacati e forze politiche, uniti contro chi ha sempre approfittato ed abusato del nostro territorio.
Gruppo consiliare M5S