Raccolta delle Olive per gli studenti del corso di Agraria del Cardarelli di Tarquinia
La raccolta delle olive è un dipinto di Vincent Van Gogh del 1889 che tratta un tema molto caro all’artista, non a caso dal lui ritratto più e più volte. Sulla tela si coglie il momento in cui nella campagna mediterranea i contadini raccolgono il prezioso frutto dell’albero dell’olivo. Pochi anni dopo, nel 1894, anche Giovanni Fattori si dedica allo stesso soggetto. Alcune ragazze vengono immortalate mentre esaminano, concentrate, ogni punto del terreno sul quale sorgono alberi di olivo, affinché nemmeno una delle loro verdi perle vada perduta. Pittori diversi con stili e tecniche lontani tra loro che però sentono, ognuno con il proprio speciale linguaggio, di dover onorare con la propria arte il più nobile degli alberi, l’olivo, e il più pregiato dei frutti, l’oliva. Infatti, sebbene i due artisti divergano in molti aspetti, le loro opere presentano punti in comune: emanano pace e armonia, parlano di fatica e sudore e comunicano un forte senso di comunità e di collaborazione, la consapevolezza che l’impegno di tutti sarà infine ripagato con un vero e proprio tesoro, l’olio d’oliva.
L’olio d’oliva è l’oro verde, il più nobile dei condimenti. Oggi gli esperti lo definiscono un superfood per le sue proprietà organolettiche e nutrizionali. Forse sono cambiate le etichette rispetto al passato. Di certo però è rimasta immutata la cura, l’attenzione, la soddisfazione e anche il rispetto verso questi alberi nodosi e resistenti che si sperimenta prima durante la raccolta delle olive e poi nella fase di spremitura.
È ciò che hanno provato gli studenti e le studentesse del corso di Agraria dell’I.I.S.S. “Vincenzo Cardarelli” di Tarquinia e gli alunni e le alunne dell’I.C. di Montalto di Castro che hanno collaborato nella raccolta a mano delle olive delle piantagioni presenti nel territorio di Pescia Romana. In verità, gli allievi dell’indirizzo Agrario, Agroalimentare e Agroindustria, sotto lo sguardo attento dei loro docenti, si sono anche messi alla prova come insegnanti perché sono stati loro a spiegare attraverso il loro esempio ai bambini e alle bambine della scuola primaria l’importanza di questi piccoli frutti un po’ amari da mangiare, l’eccellenza del fluido da loro derivato e le tecniche per la raccolta. Il corso agrario dell’Istituto Cardarelli, d’altra parte, è molto presente sul territorio e porta i propri allievi a specializzarsi in molteplici colture, tra le quali l’oliveto. Ci riesce grazie alle attività pratiche che vengono realizzate presso il campo sperimentale, sui terreni di Villa Bruschi Falgari, recentemente acquisita, e nella serra, sita nei pressi della sede centrale della scuola. Ma anche le attività teoriche, in classe, risultano imprescindibili poiché danno consapevolezza e metodo di lavoro.
Tutti insieme, grandi e piccini, si sono messi al lavoro e come spesso accade con le attività all’aria aperta e in compagnia, l’impegno ha assunto i tratti di una festa. Forse perché tutti avevano già in mente il risultato di tanta fatica? Chissà! In effetti, dalle olive raccolte dai ragazzi e dalle ragazze è stato prodotto dell’ottimo olio già imbottigliato in piccole ampolle eleganti. L’etichetta, curata nel dettaglio, racconta il viaggio che ha condotto al prezioso traguardo e traccia una storia che, come nei dipinti di Van Gogh e di Fattori, pone al centro fatica e collaborazione, armonia e soddisfazione. Senza dimenticare il senso di appartenenza e di orgoglio per l’eccellenza che contraddistingue l’olio delle nostre campagne.
Negli oliveti di Pescia Romana grazie agli studenti e le studentesse dell’I.I.S.S. “Vincenzo Cardarelli” e dell’I.C. di Montalto di Castro hanno preso vita le scene dei famosi dipinti. Ma hanno anche riecheggiato le parole di un grande scrittore, che con l’inchiostro ha saputo dar forma al momento della raccolta delle olive, così come gli artisti lo hanno fatto coi pennelli. “Tra i beni della terra io seleziono, olio, la tua inesauribile pace, la tua essenza verde, il tuo ricolmo tesoro che discende dalle sorgenti dell’ulivo”: parola di Pablo Neruda.