Questa mattina, i Carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo hanno eseguito un provvedimento cautelare in carcere, emesso dal GIP presso il Tribunale di Roma su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 3 esponenti della famiglia Casamonica, residenti nella zona Anagnina di Roma, di età compresa tra 30 ed i 41 anni, ritenuti responsabili dei reati di rapina e sequestro di persona.

Il modus operandi era sempre lo stesso: selezionavano annunci di vendita di auto di ignari cittadini i quali, dopo essere stati contattati, dopo una serie di minacce ed intimidazioni, venivano costretti ad effettuare il passaggio di proprietà senza ricevere alcun compenso.

Ad inchiodare gli esponenti della nota famiglia di origine sinti, è stata l’attività investigativa condotta dai Carabinieri della Tenenza di Ciampino, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma – gruppo reati gravi contro il patrimonio – presso il Tribunale di Roma, diretto dal Procuratore Aggiunto dott.ssa Lucia Lotti.

I fatti risalgono al mese di agosto 2016, quando i militari hanno raccolto la testimonianza di una delle vittime che, riuscendo a fuggire dai suoi aguzzini, si rifugia nella caserma dei Carabinieri di Ciampino, raccontando di essere seguito da alcune persone, poi identificate negli odierni arrestati.

Le indagini hanno messo in luce un modus operandi particolarmente efferato ed organizzato da parte dei Casamonica; rispondevano ad un annuncio di un veicolo in vendita da parte di privati, per poi dargli appuntamento presso la loro abitazione per i successivi accordi. Una volta che l’ignara vittima di turno, proprietario del veicolo in vendita, entrava nell’abitazione dei Casamonica, iniziava l’incubo. I tre, due uomini ed una donna, sottraevano le chiavi del veicolo minacciando il proprietario, costringendolo – spesso con la forza e sempre dietro minaccia – a recarsi presso una vicina agenzia di pratiche auto per formalizzare il passaggio di proprietà a loro favore.

Non contenti di ciò, alla legittima richiesta dei malcapitati di ottenere il proprio denaro, i Casamonica pretendevano il pagamento del “disturbo”, ovvero del tempo trascorso dentro casa loro, e costringevano le vittime ad andare insieme a loro presso un vicino bancomat per prelevare una ulteriore somma di denaro ritenuta “congrua”.

E’ proprio in uno di questi casi che una delle vittime, condotta al bancomat vicino alla Tenenza dei Carabinieri di Ciampino, è riuscita a scappare e a chiedere aiuto ai militari, che hanno iniziato le indagini, conclusesi con gli arresti di oggi.

Particolarmente significative le testimonianze raccolte, che disvelano un collaudato sistema dove i Casamonica, dietro la forza intimidatrice del proprio nome, si appropriavano illecitamente di profitti mediante condotte truffaldine e con intimidazioni ai danni di cittadini, commercianti e professionisti.

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