Referendum, Marietta Tidei: “L’analisi di Cozzolino è viziata da molti errori e da scarsa conoscenza dei dati”
“L’analisi che il sindaco Cozzolino fa del voto per il referendum a Civitavecchia è viziata da molti errori e da scarsa conoscenza dei dati della Provincia di Roma nel suo complesso” dischiara Marietta Tidei. “A Civitavecchia il SÌ ha registrato 2 punti in più rispetto alla media dei comuni della Provincia, esclusa Roma. Di certo non è un dato di cui gioire, ma siamo perfettamente in linea con quanto avvenuto sul territorio provinciale che storicamente registra risultati per il Pd peggiori alla media nazionale. Nelle parole di Cozzolino vi è inoltre un paradosso enorme: appare quanto meno bizzarro, infatti, che chi ha dato il suo contributo al fronte del No solo con uno spritz tra 4 amici si intesti la vittoria del No. Non si faccia film che non esistono:
leggere il dato del No come un consenso all’amministrazione 5 Stelle è fuori dal mondo. Più saggio e responsabile sarebbe, invece, capire che in una città come la nostra, dove la disoccupazione e la povertà toccano livelli da Sud Italia, il voto per il referendum si è trasformato in un voto di rabbia e di protesta. Esattamente come è avvenuto nelle aree del Paese in cui si soffre di più, nelle quali il SÌ è andato peggio. Voler dare una lettura locale al voto di domenica scorsa denota una dose di opportunismo tipica di chi cerca ogni spunto per non dover ammettere i propri fallimenti. In due anni non è stato capace neppure di tappare una buca facendo addirittura arrivare le telecamere di Striscia la notizia. Salire sul carro dei vincitori è un gioco facile, ma anche fortemente scorretto. La lettura di Cozzolino e il suo volersi intestare la vittoria offende tutti coloro che nel fronte del No che, a differenza sua, hanno lavorato attivamente, durante la campagna referendaria. Personalmente sono molto triste per
l’esito del voto. Lo sento come un fallimento anche mio che, a differenza di qualche mio collega di partito, la riforma l’ho votata
non solo in Aula ma l’ho anche sostenuta nella battaglia referendaria.
L’Italia, a mio avviso, ha perso la grande occasione di riformare le proprie istituzioni per renderle più snelle ed efficienti, ma il voto va rispettato e bene fa il premier a dimettersi subito dopo l’approvazione della legge di bilancio e a voler andare al voto al più presto. Ci tengo a ringraziare tutti coloro che in questa campagna elettorale si sono spesi per il Sì, tutti coloro che hanno cercato di guardare al merito della riforma e non al referendum come a un voto pro o contro Renzi.
Abbiamo perso una battaglia importante, ma nella politica, come nella vita, si vince e si perde. Da parte mia non verrà meno l’impegno in Parlamento e per il territorio. Si è persa una battaglia ma le sfide che ci attendono per il futuro sono ancora tante. A presto un’iniziativa pubblica per confrontarci sul futuro e per non disperdere tutte quelle energie che in questa campagna si sono riavvicinate all’impegno politico, al di là dell’appartenenza partitica. È stata comunque una grande esperienza umana”, conclude Tidei.