Regione Lazio, sulle “mascherine fantasma” la supercazzola di Leodori in Commissione: “Errori commessi in buonafede”
POSTED BY: REDAZIONE CENTRALE (EtruriaNews)
I dirigenti si sono ricordati di citare l’Art. 122, c. 8, D. L. 18/2020 che li mette al riparo da “responsabilità contabile e amministrativa”. Il dirigente Tulemello sembrava un pesce nell’acquario (muto). Dalle slides sparita la Ex-Or Sa e sulla ITC Broker c’è da tremare…
ROMA – “Non ci è stata comunicata ancora nessuna apertura di indagini, non ci risulta nulla rispetto a quanto abbiamo letto dalle anticipazioni dei giornali. Il che non esclude che ci siano”.
Questa la prima dichiarazione ad effetto del vicepresidente della Regione Lazio Daniele Leodori nelle sue repliche in audizione in commissione regionale.
“Ad oggi abbiamo effettuato acquisti per 105 milioni – ha aggiunto – l’unico vero problema che abbiamo in piedi è la consegna delle mascherine Ecotech, che è sì 1/3 dell’importo totale, ma comunque parliamo di un pagato di 11 milioni su 105“.
Che volete che siano undici milioni di euro giustamente. Una bazzecola. Comunque la loro buona fede è rafforzata da un’altra affermazione di Leodori che, quest’oggi, brillava in lucidità (cutanea): “Se ci accorgiamo di essere stati truffati, cara consigliera Colosimo (rivolgendosi a Chiara, la consigliera di Fratelli d’Italia che per prima ha sollevato il problema con una interrogazione presentata i primi di aprile, ndr) in procura a piazzale Clodio ci andiamo insieme, perché nel caso noi siamo i truffati, mica parte attiva della truffa. Possiamo aver sbagliato qualche atto nella situazione in cui eravamo – ha riconosciuto Leodori – ma siamo tutti tesi a tutelare l’amministrazione, anche nel reperimento dei dpi.
Vogliamo garantire autosufficienza nei prossimi mesi. Ecotech la riteniamo importante per fare magazzino. Con la fretta di ordinare – ha spiegato ancora – fino al 20 marzo non abbiamo chiesto polizze di assicurazione. Se dovessimo essere autorizzati nuovamente a fare acquisti non saremmo più nella condizione di fretta di marzo, e avremo imparato. Noi sappiamo dal certificato SGS – ha specificato ancora rispetto alle domande che gli sono state poste – che le mascherine sono di marca 3M. Prezzi?
Andranno verificate le penali che ci devono e che il prezzo di consegna sia attuale oppure no. Dobbiamo capire se siamo stati raggirati. A noi il quadro sembra questo: tra mille difficoltà la garanzia sulla presenza della merce, o sui soldi con le garanzie di ITC Broker, ce l’abbiamo (speriamo non sia quella di Roma, altrimenti…, ndr). La preoccupazione rimane a livello altissimo. Facciamo squadra rispetto a una difficoltà oggettiva – ha concluso – che è molto diversa da chiamarla truffa o imbroglio”.
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Sergio Pirozzi, presidente della XII Commissione, ha chiesto di avere ufficialmente tutte le carte ma nessuno, ad oggi, le ha mai viste: “Ho chiesto copie dei documenti di acquisto – afferma l’ex sindaco di Amatrice Pirozzi – copie dei documenti di trasporto, copie dei documenti di distribuzione, copie dei certificati di conformità, copia delle polizze fidejussorie e totale del personale distribuito alla Protezione Civile. Le avevo chieste giovedì sera e questa documentazione doveva stare agli atti prima dell’inizio della commissione”.
Il direttore della Protezione Civile regionale, Carmelo Tulumello, lasciata la pelliccia di finto pelo (o forse no) e la tuba, con una vistosa mascherina (lui sì che può dire di averla ricevuta) ha fatto finta di ascoltare il dibattito senza mai intervenire.
La sua difesa è stata presa, in un modo a dir poco imbarazzante, dal vicepresidente Leodori che ha concluso il suo intervento nel tentativo di pacificare gli animi: “L’unico problema reale che abbiamo avuto è con la Ecotech, ma dobbiamo fare quadrato perché, le mascherine, ci servono oltre quelle della Protezione Civile nazionale.
I toni degli ultimi dieci giorni su questo tema sono stati sbagliati. Poi anche la reazione probabilmente è stata sbagliata (si riferiva alla figuraccia di Zingaretti quando ha bollato le notizie come fake news), ma una parte di responsabilità dobbiamo prendercela tutti”.
E ancora: “La situazione vissuta su questo tema non è paragonabile a nulla, nemmeno a tragedie vissute in precedenza nel nostro Paese – ha schiuso Leodori – Quello che stiamo vivendo oggi non è paragonabile a nessun altro momento di emergenza vissuto dall’Italia dal dopoguerra e anche gli atti hanno seguito la gravità del momento”.
Un ragionamento di badogliana memoria, non c’è che dire. Se scoppiasse davvero una guerra, ufficiali come loro al quartier generale, un capitano al comando di trincea come il pizzardone di Fara Sabina, dovremmo aspettare, per l’ennesima volta il sacrificio, con l’orgoglio e l’amor patrio degli italiani altrimenti… “semo der gatto“.
Nel frattempo possiamo dire che, anche dalla slides presentate da Leodori (che non aveva neanche letto) è scomparso, magicamente, il nome della Ex-Or Sa, la società di intermediazione Svizzera di proprietà italiana. Chissà perché chissà!
Bene, tiriamo le somme. Sette milioni di dispositivi 3M in arrivo il 23 aprile prossimo. Saremo tutto il giorno davanti al cancello della Protezione Civile per vedere, con i nostri occhi, la consegna di queste benedette mascherine.
Ovviamente di Nicola Zingaretti e del suo assessore Alessio D’Amato non c’è stata traccia. Probabilmente stavano riflettendo sugli errori compiuti dal Governatore Fontana in Lombardia davanti a due magnifici bicchieroni gelati di Spritz accompagnati da un leggero spuntino a base di involtini primavera. A proposito di aperitivo… Si narra che quando in Zingaretti pronunci la parola “Splitccino” emani dalla bocca uno spruzzo di saliva paragonabile ad un selz sotto pressione. Occhio, siete avvisati.