TARQUINIA – Presentati i primi risultati dell’iniziativa denominata “Il futuro è oggi” che attraverso l’uso delle più moderne biotecnologie trasforma gli scarti organici in terriccio organico naturale fertilizzante.
Ospiti dell’Istituto Vincenzo Cardarelli di Tarquinia, questa mattina gli studenti e professionisti dell’Istituto Superiore Biotecnologico e Nautico “Calamatta” di Civitavecchia, guidati dal Prof. Valerio Frau, hanno infatti fornito, dati alla mano, testimonianze concrete del
progetto educativo basato sul dispositivo denominato “Compostyle”, messo a punto dall’azienda Saec Group srl, che trasforma appunto gli scarti organici in terriccio organico naturale fertilizzante.
Gli studenti, alla presenza di autorità cittadine e partner che hanno preso parte al progetto, hanno così raccontato di essersi lanciati in questa avventura straordinaria, studiando il compostaggio e l’ecosostenibilità come chiavi fondamentali per un domani migliore.
Immersi tra i segreti del compostaggio, questi giovani scienziati in erba stanno trasformando gli scarti agro alimentari in risorse preziose. Ogni giorno, con il loro dispositivo biotecnologico, esplorano infatti il mondo microscopico del suolo e studiano gli intricati processi che trasformano i resti alimentari organici in compost ricco e fertile.
In un’aula Magna gremita hanno preso poi la parola, tra gli altri, Stefano De Paolis per Tenuta del Gattopuzzo che ha fornito interessanti approfondimenti su questo settore vitale per la crescita culturale ed economica del territorio.
Il presidente di Civitavecchia Servizi Pubblici, Avv. Fabrizio Lungarini, si è complimentato con i giovani studenti ambasciatori dell’eco sostenibilità: “Due poli di formazione di eccellenza hanno messo in campo energie inaspettate con studenti brillanti e curiosi che hanno saputo animare un incontro vivace e coinvolgente. La frazione umida, che rappresenta più di un terzo del totale dei rifiuti prodotti è banco di prova per le nuove generazioni rispetto alle opportunità legate al riciclo autonomo, ormai possibile anche in case senza particolari disponibilità di spazio. Per i cittadini – ha concluso Lungarini – si traduce in un risparmio del 10% sulla Tari, per il pianeta la speranza di continuare ad ospitare il genere umano in armonia”.
Il compost ottenuto da rifiuti organici rappresenta un fertilizzante organico che può essere utilizzato in diversi settori, dall’agricoltura all’orticoltura, dalla frutticoltura al florovivaismo, dalla paesaggistica alla manutenzione di parchi e giardini.