Rifiuti a Civitavecchia, il territorio alza le barricate: arriva Salvini
Atteso per questo pomeriggio alle 16 a piazza Fratti il leader della Lega. Il sindaco Tedesco: “La battaglia è appena iniziata”. E Grasso rilancia: “Necessario uscire dalla Città metropolitana” (civonline) Battilocchio interroga il ministro Sergio Costa. Anche FdI in prima linea contro Raggi
CIVITAVECCHIA – Lo scarica barile tra Città Metropolitana e Regione Lazio ed i problemi di una Capitale ormai ingestibile si stanno nuovamente ripercuotendo su Civitavecchia. Ieri infatti il sindaco di Roma e dell’area metropolitana Virginia Raggi ha firmato l’ordinanza per consentire il conferimento da parte di Ama di ulteriori 1.000 tonnellate al giorno di rifiuti nella discarica di Fosso Crepacuore gestita dalla. Il provvedimento sarà valido per il tempo strettamente necessario alla riapertura della discarica di Colleferro; nell’ordinanza si parla di 15 giorni, festivi compresi, anche se poi da gennaio Colleferro sarà definitivamente chiusa. Mille tonnellate in più per un incremento fino a 50 trasporti al giorno da parte di compattatori dalla capacità massima di 20 tonnellate. Troppo. Eccessivo. Anche la stessa Mad avrebbe sollevato dubbi e perplessità, riservandosi di relazionare agli enti competenti. Perché una quantità simile non sarebbe applicabile. Ed il no del territorio oggi è unanime. Anche il leader della Lega, Matteo Salvini, parla di una decisione inconcepibile. E lo ribadirà oggi a Civitavecchia: alle 16 è atteso a piazza Fratti per incontrare i cittadini e alle 17 sarà al Comune. «Intendiamo verificare che l’ordinanza di Raggi – ha spiegato il sindaco Tedesco – sia legittima fino all’ultima lettera. Vi sono in particolare dei risvolti in ambito sanitario e di sicurezza, oltre che ambientali, che in qualità di massimo garante della salute del territorio ho il dovere di valutare. Per questo sono in corso verifiche da parte di tutti gli uffici comunali competenti, mentre la Polizia locale si trova all’esterno della discarica per controllare in maniera capillare tutto il traffico in uscita e in entrata dal sito». Una battaglia che, sul piano politico, per Tedesco è appena iniziata. «Civitavecchia – ha concluso – non ha avuto dalla Città Metropolitana la minima attenzione, se non quella di sindacare sullo spostamento del giorno di conferimento della plastica differenziata, per poi spedirci oltre mille tonnellate al giorno di rifiuti della Capitale».
Il sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei si rivolge ai colleghi del comprensorio: oggi li inviterà ufficialmente di indossare la fascia tricolore per impedire al primo viaggio di scaricare i rifiuti di Roma a Civitavecchia.
Critiche anche dal M5S. Dopo l’intervento del consigliere regionale Devid Porrello che ha definito la decisione di Raggi sbagliata nel merito e nel metodo, anche il gruppo consiliare tuona: “Civitavecchia non può essere la soluzione per i rifiuti di Roma. La Regione Lazio deve individuare i siti definitivi per lo smaltimento dei rifiuti e deve farlo subito, il comprensorio di Civitavecchia va escluso per ovvi motivi: Civitavecchia ha una situazione ambientale compromessa testimoniata da diversi studi epidemiologici pubblici che dicono chiaramente che nella nostra città ci si ammala e si muore di più che altrove. Non è quindi ipotizzabile alcun impianto di trattamento o di incenerimento nel nostro comprensorio. La capienza della discarica privata di Fosso Crepacuore è quasi al limite e per i motivi già detti non può essere previsto alcun ampliamento. L’ultimo ad opera della Regione Lazio risale all’8 agosto di quest’anno. La percentuale di raccolta differenziata di Civitavecchia è al 75% e si è passati da 2000 a 500 tonnellate di rifiuti indifferenziati prodotti al mese che dopo il trattamento biomeccanico diventano 250 tonnellate al mese (praticamente Civitavecchia conferisce in discarica in 4 mesi quello che Roma conferisce in mezza giornata). Il sindaco di Civitavecchia deve opporsi in tutte le sedi a progetti di ampliamento della discarica, potenziare al massimo la raccolta differenziata porta a porta su Civitavecchia e porre, come autorità sanitaria locale, il divieto di attivazione dell’impianto in tutte le conferenze dei servizi in cui verrà invitato. Roma deve gestire correttamente i propri rifiuti il che significa portare la differenziata almeno al 65% (e l’unico modo è il porta a porta) e realizzare quanto prima una discarica nei confini comunali da duecentomila tonnellate all’anno di rifiuti trattati senza cercare spazi altrove, tanto meno nell’ultimo comune della città metropolitana. Queste sono le uniche soluzioni percorribili, il resto sono solo chiacchiere o tifoserie di partito che non sono nel nostro Dna e mai lo saranno”.
Intanto il deputato del territorio Alessandro Battilocchio ha presentato un’interrogazione parlamentare. “Si apprende da una nota stampa del Sindaco di Roma Virginia Raggi che, per ovviare alla chiusura della discarica di Colleferro (Roma), ella stia lavorando alla stesura di un’ordinanza che autorizzi il conferimento di una maggiore quantità di rifiuti urbani nella discarica di Civitavecchia – si legge nel testo dell’interrogazione rivolta al ministro all’Ambiente Sergio Costa – nella medesima nota stampa, il Sindaco, ha affermato che è in attesa delle decisioni della Regione Lazio in merito all’individuazione dei siti per lo smaltimento dei rifiuti, questo denota che, come spesso accaduto negli ultimi mesi, la dialettica politica incentrata sulla mancata volontà di assunzione della responsabilità tra i vari organi politici dei vari livelli si ripercuota negativamente sui territori dell’area metropolitana di Roma. Le servitù imposte ai territori del litorale nord della Capitale sono innumerevoli e ben note, la scelta di Civitavecchia denota quindi una mancata valutazione della situazione che porta a decisioni che non rendono equa la distribuzione delle servitù. É apodittico che la provincia di Roma, e in particolare Civitavecchia, ha fatto passi da gigante nell’implementazione della raccolta differenziata, avviata la scorsa primavera con il metodo “porta a porta”, lo stesso non si può dire del Comune di Roma e non è ragionevole che queste carenze di gestione siano assorbite da Comuni ampiamente più virtuosi”. Per questo Battilocchio chiede “Se il Ministro interrogato sia a conoscenza della situazione in premessa e se non ritenga necessario porre in essere azioni atte ad impedire che venga imposta l’ennesima servitù ai territori della provincia di Roma e più in particolare del comprensorio di Civitavecchia”.
“Ennesima gaffe della Raggi che, non avendo mai fatto niente in qualità di sindaco della Città Metropolitana, non sa quali siano le competenze che deve avere per ricoprire quel ruolo”. Così Giancarlo Righini, consigliere di Fratelli d’Italia alla Regione Lazio, Andrea Volpi, capogruppo di Fdi alla Città Metropolitana di Roma, Micol Grasselli, consigliere di Fdi alla Città Metropolitana di Roma. “Non sa nemmeno che la discarica di Colleferro chiude definitivamente il 31 dicembre – hanno aggiunto – e neppure s’informa in proposito. Intanto non si fa remore di scaricare i rifiuti della Capitale sulla Provincia e, per giustificare l’ordinanza di conferimento a Civitavecchia (+1.000 tonnellate gg), con cui penalizza la giunta di Centro Destra rea di aver scalzato il M5Stelle dal Comune, rilascia l’inaccettabile dichiarazione in cui parla provvedimento pro tempore in vista della ‘riapertura’ della discarica di Colleferro. Al fianco degli amministratori e dei cittadini di Civitavecchia, Fdi si mobilita per contrastare in tutte le sedi istituzionali questa ordinanza vessatoria”.