Circa 150 i cittadini in protesta nei pressi della discarica di Civitavecchia guidati dai Sindaci del comprensorio che venerdì saranno al Campidoglio per ribadire la contrarietà direttamente al primo cittadino della Capitale Virginia Raggi che nel frattempo ha fatto scortare i camion di Ama dalla Polizia provinciale

 

CIVITAVECCHIA – Un camion Ama, tra l’altro scortato dalla Polizia provinciale su decisione del sindaco di Roma Virginia Raggi, bloccato appena dopo aver scaricato i rifiuti all’interno della discarica di Fosso Crepacuore e costretto, dopo quasi un’ora, ad una non semplice retromarcia per percorrere una strada alternativa. Sei primi cittadini del comprensorio, con fascia tricolore indosso, a guidare la protesta. Circa 150 cittadini dietro il cordone della Polizia, a difendere il proprio territorio da quella che viene considerata una “decisione scellerata”, una “vera a propria aggressione” come ha ribadito il sindaco di Civitavecchia Ernesto Tedesco.

Sono questi i fotogrammi di una manifestazione pacifica ma importante, che ha visto ancora una volta i comuni del territorio schierarsi insieme, uniti. La decisione di Raggi di far scortare dalla Polizia di Città metropolitana i camion dell’Ama non è piaciuta. Un segnale di debolezza, lo hanno definito dal territorio. Evidentemente, a Roma, i controlli capillari e le multe elevate nei giorni scorsi dagli uomini del comandante Ivano Berti non sono andate giù.
Ma il Comune di Civitavecchia è intenzionato ad andare avanti. Intanto, considerato proprio lo stato della strada, dissestata, stretta e non sicura, sono stati imposti nuovi limiti: velocità di 10 km/h e senso unico alternato. Tanto che a breve verrà posizionato anche un semaforo. «Nel frattempo – ha aggiunto il sindaco Tedesco – abbiamo depositato il ricorso al Tar contro l’ordinanza firmata dal sindaco Raggi. Sindaco che sulla sua pagina Facebook ha pubblicato un post chiedendo ai territori di lavorare insieme per tutelare gli interessi di tutti: peccato che lo chieda dopo aver firmato, da sola, quell’ordinanza che oggi contestiamo». Tra i cori dei cittadini, le richieste di uscire immediatamente dalla città metropolitana «che finora – come ribadito anche oggi dai rappresentanti del comitato Civitavecchia C’è – non ha portato alcun beneficio a questo comprensorio», la necessità che ogni «territorio gestisca il proprio ciclo di rifiuti», i sindaci si sono hanno svolto un breve sopralluogo nei pressi della discarica, rendendosi conto anche dello stato in cui versa la zona.

Sindaci che hanno ribadito la volontà di lottare insieme, tanto che venerdì «con queste stesse fasce indosso – ha spiegato Pietro Tidei di Santa Marinella – saremo in Campidoglio al consiglio comunale convocato dal sindaco del M5S, per manifestare tutta la nostra contrarietà». Una seduta nel corso della quale Raggi chiederà una proroga del sito di Colleferro sostenendo che Roma ha già pagato in termini di danno ambientale per i quasi 50 anni di attività della discarica di Malagrotta. «Oggi ha fatto un passo indietro il camion – ha commentato Antonio Pasquini di Allumiere – speriamo venerdì lo faccia la Raggi». «Ribadiamo la nostra volontà assoluta di dimostrare anche con la resistenza – ha fatto eco il collega di Tolfa, Luigi Landi – che questo è un atto criminale che va combattuto in ogni forma: i cittadini ci sono, le istituzioni anche. Se continuiamo così arriviamo sicuramente a risultati positivi». «Non è la prima volta che mostriamo unità – ha aggiunto il sindaco di Tarquinia Alessandro Giulivi – siamo partiti dal parlare di turismo, cultura e valorizzazione del territorio, abbiamo poi unito le forze contro il termovalorizzatore. Questa contro i rifiuti di Roma è quindi una delle tante battaglie e delle tante cose che faremo insieme per il territorio». Presente anche il primo cittadino di Monte Romano Maurizio Testa il quale ha parlato di una «manifestazione importante, pacifica e tranquilla. Spero che la Raggi possa tornare sui suoi passi – ha aggiunto – d’altronde i nostri territori hanno già dato. La discarica di Roma non può e non deve essere Civitavecchia». E lo sanno bene i cittadini che hanno ribadito che questo territorio ha dato, troppo. Ed è ora di dire basta.

Fonte Civonline

Foto Francesco Cristini

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