Il tema della gestione dei rifiuti è, a ragione, ancora al centro dell’interesse dei nostri cittadini.
È una questione anche per me prioritaria. Occorre insistere sulla strada della raccolta differenziata che in questi anni è stata oggetto di investimenti e di progetti pilota. Il centro sinistra, a tutti i livelli amministrativi, ha sempre sostenuto l’importanza di dare valore e sostanza ai concetti di riduzione, riciclo, riuso dei materiali, in un’ottica non soltanto emergenziale, ma anche in grado di costruire i presupposti per il futuro. Un approccio culturale con ampi risvolti economici ed occupazionali: intorno ai rifiuti può nascere una filiera sana di smaltimento, che tiene conto dell’ambiente e della salute dei cittadini e allo stesso tempo crea opportunità di lavoro stabile e sicuro.
Stona ad oggi la notizia che anche il centro destra sembri supportare queste posizioni, perché in tutta franchezza io ricordavo quando esponenti del calibro di Alemanno e La Russa firmavano accordi per trasferire Malagrotta presso il Centro chimico di Civitavecchia e quando si prodigavano per bruciare i rifiuti nelle centrali elettriche. Una discarica ed inceneritori al servizio di un’intera regione per buona pace delle migliaia di persone che in questa terra ci vivono con le loro famiglie e ci lavorano. Un pericolo scampato solo grazie all’opposizione di tanti cittadini che immediatamente si mobilitarono in massa in difesa di una idea sostenibile di gestione dei rifiuti.
Non c’è dubbio che oggi le cose sono cambiate, che il tema di come uscire dalla fase d’emergenza per programmare una gestione virtuosa è già sul tavolo politico. La fase iniziale, gestita dall’amministrazione, mostra ancora difficoltà, ma certamente non è più il tempo di inversioni di rotta e di soluzioni contrarie a quelle che la stessa Europa ci impone.
Occorre quindi andare dritti e così come anche le linee guida della Regione Lazio, licenziate all’inizio del 2019, suggeriscono, puntare all’istituzione della cosiddetta Tariffa Puntuale, cioè il riconoscimento di politiche virtuose da parte dei singoli comuni: chi meglio gestisce il proprio ciclo, meno paga.
Responsabilità dunque in primo luogo da parte dell’amministrazione comunale che deve continuare a farsi carico di informare i cittadini e sostenere la corretta raccolta differenziata, dalle forze politiche che senza ingannare le persone, devono riconoscere e superare l’idea malsana di poter bruciare i rifiuti senza inquinare l’ambiente, per noi, peraltro, già fortemente compromesso.
Si può e si deve fare. Questo significa guardare al futuro con il coraggio per costruire condizioni e ambienti migliori dove vivere e far crescere i nostri figli. È la sfida che Civitavecchia può e deve vincere.
Così in una nota, Carlo Tarantino, candidato sindaco di Civitavecchia per la coalizione di Centrosinistra