Riflessioni sull’Ipotesi relativa alla presenza dei Celti nel sito di Aquae Tauri
Ieri pomeriggio, presso la Sala Convegni dell’Auser, si è svolta la presentazione della pubblicazione “Ipotesi sulla presenza dei Celti nel sito di Aquae Tauri” a cura della giornalista Dott.ssa Sara Fresi (laureata in Scienze Storiche, del territorio e per la Cooperazione Internazionale presso l’Università Roma Tre). Il ricavato delle vendite è stato devoluto all’Ordine di Malta Italia – Delegazione Viterbo-Rieti – Gruppo ABC Civitavecchia-Tarquinia.
Moderatrice dell’incontro culturale la Prof.ssa Primula Ferranti (laureata in “Lettere Classiche gruppo Archeologia” presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza). Tra i presenti, la gradita partecipazione dell’Assessora Alessandra Lecis (Istruzione, Università, Politiche Giovanili, Relazioni con il Pubblico).
Dopo i saluti del Commendator Daniele La Rocca (Membro del Direttivo dell’Auser di Civitavecchia), sono seguiti gli interventi del Dott. Vincenzo Presciutti Cav. Grazia Magistrale quale rappresentante della Delegazione, oltre a salutare e ringraziare i numerosi presenti ha portato i saluti del Delegato Prof. Avv. Roberto Saccarello, ha informato su come è strutturato l’Ordine nei territori; il Dott. Fabio Uzzo, Volontario nel Gruppo A.B.C. ha argomentato le attività di Assistenza, Beneficenza e Carità svolte: ascolto agli anziani e alle persone sole, collette alimentari nei periodi di Pasqua e Natale, pellegrinaggi a Lourdes e Loreto e i tanti progetti caritativi che caratterizzano l’attività dell’Ordine.
Successivamente l’intervento della Prof.ssa Primula Ferranti che ha introdotto la presentazione affermando di aver accettato con gioia l’invito che la Dott.ssa Fresi le ha rivolto per il suo lavoro. Due motivi molto personali, oltre all’amicizia e alla stima nei confronti dell’oratrice, la convincevano. Il primo è legato alla sua professione di insegnante che ama i giovani impegnati, il futuro della cultura e della scienza, il secondo è l’amore per la storia della sua terra d’origine, le Marche, ricca di presenze celtiche. Le evidenze archeologiche, la toponomastica, il culto dei boschi e delle acque, la metallurgia, la convivenza con gli altri popoli dell’Italia Centrale, anche a proposito di Aquae Tauri, con le terme e quei monti alle spalle, ci fanno chiedere: <<Perché no?>>
Intervento conclusivo dell’autrice che ha argomentato, con l’ausilio di slide, ragionamenti supportati da fonti bibliografiche di spessore, relativi ad un’ipotesi che ha come punto di partenza la toponomastica: il nome delle città come ausilio per la comprensione della storia. Uno studio che traccia il profilo dei Celti. Diffusione su scala europea, abilità nella lavorazione dei metalli, insediamenti in aree collinari e montuose, predilezione per le acque sorgive in generale e, nello specifico, quelle termali. Toponomastica di territori dove è attestato il loro passaggio, il saccheggio di Roma nella Battaglia del fiume Allia, il significato etimologico simbolico e cenni sull’iconografia di Thor. Inoltre, riflessioni sono state rivolte anche alla grande vasca ellittica di Aquae Tauri, con quattro gradini che formano ellissi concentriche e la credenza dei celti relativa al divino come principio in perenne evoluzione che si manifestava in quattro stadi, passando attraverso cerchi concentrici. Notizie sulla struttura sociale, tradizioni, significato di forme circolari ed ellissi, grande mobilità e capacità di convivere con altre genti, fino ad assorbirne alcune peculiarità. Quest’ultimo aspetto è dimostrato anche dal ritrovamento in Francia nel 2015, da un équipe di archeologi dell’Inrap, di una tomba di principe celtico a Lavau, nella regione della Champagne-Ardenne. Uno dei pezzi principali è un calderone con raffigurazioni di protomi di Acheloo, dio fluviale greco conosciuto nel mondo antico, qui rappresentato cornuto, barbuto, con orecchie taurine e tripli baffi. Per concludere sono state mostrate delle immagini di santuari e siti di origine celtica caratterizzati da forme circolari ed ellissi concentriche. L’auspicio è che gli scavi possano continuare per avere maggiori informazioni sulla storia del luogo e, al contempo, valorizzare un sito archeologico del nostro territorio.