Biometano ci risiamo. Il proponente è tornato alla carica. Ha cambiato nome ma il progetto è sempre lo stesso: far arrivare a Tarquinia circa 30.000 t/anno di rifiuti organici altrui per produrre gas.
Per contrastare anche quest’ennesimo tentativo di “aggredire” le nostre terre agricole il M5S ha presentato una mozione a firma Andrea Andreani, da sottoporre al prossimo Consiglio Comunale, per deliberare ancora una volta un fermo NO della città di Tarquinia alla realizzazione di un’industria, per giunta insalubre, in una delle campagne alluvionali più pregevoli di Tarquinia (tale è la Valle del Mignone anche in prossimità della foce); il tutto in contrasto con le destinazioni e le compatibilità fissati dal PTPR, vincolanti per Regione, Provincia e Comune. Anche il sito della centrale, infatti, rimane lo stesso: in zona agricola all’Olivastro, che con l’approvazione del progetto verrebbe automaticamente trasformata in zona industriale.
Tutto questo nonostante il Comune di Tarquinia e la Regione Lazio si siano recentemente espressi contrariamente alla realizzazione di un medesimo impianto! Ad agosto 2018, infatti, la Regione Lazio ha rigettato una simile richiesta di realizzazione di un impianto a biometano per il trattamento della FORSU motivando la contrarietà sulla base dei prevalenti pareri negativi delle amministrazioni e dei soggetti interessati al procedimento, tra cui ARPA Lazio e soprattutto il parere del Comune di Tarquinia scaturito proprio dal consiglio comunale straordinario chiesto dalla minoranza su iniziativa del Movimento 5 Stelle, con delibera n. 44 del 30/08/2017.
Il progetto nella “nuova” centrale a Biometano presenta anche gli stessi errori non rilevati dall’Ufficio Regionale che sta curando la procedura AIA, nonostante il Comune di Tarquinia fosse stato molto chiaro sulle affermazioni “non vere” evidenziate nell’allegato tecnico parte della delibera, senza essere smentito né dall’Ufficio né dal proponente.
Come sempre, il Movimento 5 Stelle di Tarquinia è attento alla salvaguardia dell’ambiente e alla tutela dei beni comuni, per questo abbiamo anche presentato un esposto alla Magistratura, segnalando i comportamenti anomali riscontrati.