La band riproporrà all’Auditorium della Conciliazione, dopo un primo set composto dai più grandi successi del gruppo britannico, l’intero album pubblicato nel 1977 accompagnati dalla consueta strumentazione vintage (che in questa occasione si amplia grazie al Piano elettrico Fender Rodhes 73 mark 1 (prodotto nel 1970) e al suono unico della chitarra elettrica Gibson Les Paul “Gold Top”), da momenti di pirotecnica di grande impatto, laser show e da un visual realizzato appositamente per l’occasione.
Sullo sfondo del palcoscenico, infatti, su un schermo di oltre 15 metri di larghezza per oltre 6 metri di altezza, verranno proiettate immagini realizzate con l’innovativa tecnica del mapping 3d attraverso l’utilizzo di potentissimi proiettori e software all’avanguardia
Ospite speciale della serata il giornalista Andrea Scanzi, uno dei più grandi conoscitori e appassionati dei Pink Floyd, che racconterà la genesi del disco e gli aneddoti e le particolarità che l’hanno caratterizzato.
I Pink Floyd Legend, dopo i grandi successi di pubblico nella tournée del 2016 con più di 10000 paganti
in città come Roma, Milano, Bari, Macerata (allo Sferisferio, tempio della grande Lirica), sono ormai considerati come la tribute band italiana più conosciuta e apprezzata grazie alla realizzazione di show perfetti, frutto dello studio approfondito delle partiture e dei concerti live che la band inglese ha proposto nel corso degli anni.
I PFL, che nei loro show ripercorrono i 50 anni della storia musicale dei Pink Floyd, sono stati i primi a riproporre in tour il capolavoro “Atom Heart Mother”, con orchestra e un coro di oltre 100 elementi, oltre all’esecuzione integrale di “Live at Pompeii” nella cornice straordinaria del Teatro di Ostia Antica, all’interno del Festival “Il Mito e il Sogno”, nello scorso settembre.
Ogni concerto diventa un evento grazie anche all’utilizzo di effetti scenografici e visivi che riescono a ricreare quel senso di spettacolo totale che da sempre caratterizza la grande band inglese.
Incastonato tra perle quali The Dark Side Of The Moon (1973) e Wish You Were Here (1975) da una parte e The Wall (1979) dall’altra,Animals è un disco particolare e importante: uno spartiacque che segna l’inizio dei dissidi all’interno dei Pink Floyd e l’inesorabile logorio dei rapporti di Roger Waters con gli altri membri della band. Nonostante ciò ricevette grandi apprezzamenti da parte della critica più qualificata come Angus MacKinnon che, su New Musical Express del 12 febbraio 1977, scrisse: “ANIMALS è l’album più completo e definitivo che i Pink Floyd abbiano mai fatto da molti anni a questa parte (provate a contarli!). Non è sicuramente un disco di facile ascolto. In ogni caso, la sua violenza non è gratuita. La complessiva esperienza d’ascolto di ANIMALS mi ricorda il pluricitato assioma di Marx secondo cui l’Arte non è uno specchio ma un martello. Be’, a me pare che questo disco vada ben oltre, riuscendo a conciliare entrambe le possibili funzioni dell’Arte. Quella di ANIMALS è grande musica insomma; generosa e intelligente”