Roma Cruise Terminal, battuta d’arresto
Container in calo di oltre il 10% a Civitavecchia. Anche gli utili sono in flessione, ma il bilancio rimane comunque col saldo positivo.
Non decolla il Roma Cruise Terminal: lo dice Fedespedi nel nuovo rapporto annuale – il sesto – del centro studi, “I Terminal container in Italia: un’analisi economico-finanziaria”.
L’analisi di quest’anno fotografa l’andamento di tredici terminal: Ancona (Adriatic Container Terminal), Napoli (Co.Na.Te.Co), La Spezia (La Spezia Container Terminal e Terminal del Golfo), Gioia Tauro (Medcenter Container Terminal), Civitavecchia (Roma Terminal Container) Salerno (Salerno Container Terminal), Ravenna (Terminal Container Ravenna), Genova (Terminal Contenitori Porto di Genova e Voltri Terminal Europa), Livorno (Terminal Darsena Toscana), Trieste (Trieste marine Terminal) e Venezia (Venezia Container Terminal).
Tutti insieme rappresentano una superficie totale 5,121 milioni di metri quadrati con un parco gru di banchina di 92 mezzi.
Complessivamente questi terminal hanno movimentato un traffico di 8,878 milioni di TEU (quasi il 79 per cento della quota totale, pari a 11,29 milioni di TEU), in crescita dell’1,3 per cento sul 2020.
Le migliori performance sono state realizzate dai terminal di La Spezia – Terminal del Golfo (+21,2%) e La Spezia Container Terminal (+16,9%) – e Terminal Container di Ravenna (+11,9%). Crescita più contenuta a Genova, primo porto container a livello nazionale, che registra un più 6,4 per cento al Sech e un più 4,9 per cento a Voltri. In flessione, invece, le movimentazioni a Salerno (-18,3%), Venezia (-14,2%) e Civitavecchia (-10,3%). Tutte le società hanno chiuso positivamente il bilancio con utili in calo solo ad Ancona, Civitavecchia e Salerno.