Rotary per la città. Convegno del 09 marzo 2017 con  Maria  Grazia  Verzani su “Luigi  Calamatta, il figlio europeo dimenticato in patria”.

Nel cimitero monumentale di  Civitavecchia resta, abbandonata, la tomba di Luigi Calamatta; la nobile produzione del  maestro  incisore fra i più famosi nell’Europa dell’8oo, qui  acquisita, è per la maggior parte sepolta  sotto mucchi di cartone o dentro cassoni climatizzati di cui si stenta a trovare la “location” adeguata , per dirla nell’inglese radical chic; questo patrimonio,  reso invisibile, è stato tramandato alla città da Alessandro  Cialdi comandante della Marina Pontificia,  con tutt’altro intendimento.

Nel convegno promosso  dal Rotary la prof. Maria Grazia Verzani, toscana di  nascita e civitavecchiese di adozione, da anni impegnata nel recupero  e nella promozione culturale del territorio, si batte per la rivalutazione di Luigi  Calamatta, fra l’altro fervente patriota, ma soprattutto il celeberrimo incisore  di opere  come la maschera funeraria di Napoleone   o la Gioconda,  incisione ispirata alla tela di Leonardo; questa copia  prestigiosa del Nostro resta, appunto, dolcemente protetta nei cassoni di cui sopra;   quando e dove  potrà essere visibile è ancora una  domanda sospesa sul  mare.

Ad oggi la Verzani , oltre a sollecitare  la  questione,   sottolinea l’ opportunità  di  corsi  di formazione  all’arte dell’incisione,  che potrebbero  avere sede nazionale proprio a  Civitavecchia, con  conseguenti progettualità di impiego  per i giovani, anche secondo specifiche commesse di cui ottenere garanzie a livello di comunità europea .Varrebbe, pertanto,  ritrovare uno scatto di orgoglio comune.

  Nel convegno si è amato  segnalare opportunità, strumenti di rilancio socioeconomico di quella Cittadinanza che  ha il diritto e il dovere di riappropriarsi di sé,  per esercitare   la dignità di appartenenza al  proprio  territorio, come alle sue  nobili memorie. Si tratta di ritrovare il passo  nell’impegno di tutti, umile, costante, professionale. Con questa chiave di casa forse i nostri giovani potranno costruirsi anche la loro.

 

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