Sabato 20 maggio la Chiesa di Civitavecchia-Tarquinia festeggia il 235° anniversario di dedicazione della Cattedrale
Alle ore 18 la Messa Solenne presieduta dal cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano.
Domenica alle ore 18 Concerto del Coro e dell’Orchestra della Diocesi di Roma diretti dal maestro Marco Frisina.
Sabato 20 maggio, alle ore 18, nella Cattedrale di Civitavecchia, il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, presiederà la celebrazione eucaristica con il presbiterio diocesano, in occasione del 235° anniversario di dedicazione della Cattedrale.
Le celebrazioni continueranno domenica 21 maggio, alle ore 18, con il concerto del Coro e dell’Orchestra della Diocesi di Roma, diretti dal maestro monsignor Marco Frisina.
Il 20 maggio 1782, monsignor Francesco Angelo Pastrovich, dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, vescovo della Diocesi di Viterbo e Tuscania, alla quale apparteneva allora Civitavecchia, dedicò con rito solenne – come affermano le cronache della visita pastorale del Pastrovich – la Chiesa di San Francesco d’Assisi, da poco ultimata. Una piccola lapide posta sopra una delle porte della Chiesa – andata distrutta dagli ultimi eventi bellici – ne da testimonianza.
Il tempio, “dedicato a Dio onnipotente e misericordioso, in onore di S. Francesco d’ Assisi”, fu voluto da Papa Clemente XIV, francescano, e ultimato da Papa Pio VI, come afferma ancora oggi la scritta posta sulla facciata della Chiesa.
Con la reintegrazione di Civitavecchia come sede episcopale suburbicaria cardinalizia, insieme a Porto e Santa Rufina, il 12 dicembre 1825 – Anno Giubilare – la chiesa di San Francesco, divenne cattedrale, ad opera di Papa Leone XII, per interessamento del civitavecchiese monsignor Vincenzo Maria Strambi.
«Il nostro vescovo Luigi Marrucci – spiega monsignor Cono Firringa, parroco della Cattedrale -, ha voluto che si facesse memoria di questo evento, non tanto per un ricordo storico, quanto per prendere maggiore coscienza del nostro “essere Chiesa-corpo di Gesù Cristo” di cui il tempio materiale è soltanto “segno” e “immagine” e impegnarci tutti a offrire, oggi, concreta e visibile testimonianza cristiana».