I Salesiani sono a conoscenza della campagna messa in atto dall’ex collaboratore della Sala Buonarroti, signor Claudio Storani. Si tratta di informazioni inesatte o parziali e si rende, pertanto, necessario intervenire per chiarire alcune notizie circolate negli ultimi giorni.
Contrariamente a quanto affermato dal signor Storani, il Cineteatro Buonarroti sarà vera inclusività, sarà spazio di confronto e dialogo e avrà una connotazione multidisciplinare. Ci saranno (ci sono già) prime visioni, ci saranno cineforum, continueranno a esserci spettacoli teatrali e presentazioni di libri, ci saranno corsi di teatro, cinema e musica. Sarà una sala della Comunità, gestita da giovani.
Il percorso di analisi sul futuro della Sala Buonarroti, che ha portato al nuovo assetto gestionale, è iniziato già nel 2018, grazie al sostegno di professionisti che collaborano a vario titolo con i Salesiani dell’Italia Centrale (ristrutturazione della sala 2017/18, redazione bandi e recupero fondi dal 2020). La qualifica di Sala d’Essai – tra l’altro – è stata ottenuta solo nel 2021 proprio grazie a questi interventi.
Il percorso di ragionamento sulle modalità di gestione ha subìto un’accelerazione già nella scorsa primavera. L’attività della Sala è stata interrotta a metà giugno e non è stata realizzata la consueta arena estiva. La decisione è stata ovviamente comunicata e motivata al signor Storani.
Durante l’estate è stato ribadito più volte all’ex collaboratore che i Salesiani stavano affrontando un percorso di valutazione di ampio respiro. In data 16 settembre si è tenuto un incontro tra rappresentanti dei Salesiani e il signor Storani. Durante l’incontro è stata ribadita la linea editoriale individuata dai Salesiani, di proseguire cioè con un progetto che includesse il più possibile tutte le sensibilità presenti nella comunità. I Salesiani, titolari della sala, hanno reputato opportuno assumere in proprio la direzione culturale e gestionale del progetto, aprendosi ad una collaborazione con Storani per le attività dei matinée scolastici e per una programmazione di Cine Club. Le sue risposte sono state di “tipo concludente” e ora note a tutti, anzi prima note ai più e solo di riflesso ai Salesiani.
Il signor Storani ha sostenuto che alcuni oggetti presenti in sala erano suoi, gli è stato risposto di fornire un elenco, corredato da opportuna documentazione giustificativa, per provvedere conseguentemente alla riconsegna del materiale di sua proprietà. Alcuni giorni dopo l’incontro, senza fornire l’elenco richiesto, il signor Storani ha recuperato dalla sala un PC contenente dati della Sala Buonarroti. Solo in seguito a tale comportamento, tutte le serrature di accesso alla Sala sono state sostituite dalla proprietà ed è interessante poter constatare che il signor Storani lo abbia potuto verificare personalmente. Ad oggi quest’ultimo non ha ancora provveduto né a redigere l’elenco del materiale né a riconsegnare le chiavi in suo possesso.
Precisiamo inoltre che le decisioni prese dai Salesiani sono in piena continuità, ovvero che don Giovanni Molinari, attuale direttore – parroco, ha raccolto il testimone di don Cesare Orfini, condividendone percorso e valutazioni. Don Giovanni Molinari è stato avvicinato da centinaia di persone che hanno voluto conoscerlo e si è prodigato per incontrare tutti coloro che ne hanno fatto richiesta, non sottraendosi mai a nessun tipo di incontro e di confronto.
Veniamo al presente. La Sala è in funzione a partire dal 6 ottobre ed è stata affidata a un gruppo di giovani civitavecchiesi, sostenuti da un’importante rete di supporto nazionale che opera in ambito fiscale, economico, legale, culturale, sociale e pastorale. La sala è gestita dall’Ente Maschile San Giovanni Bosco, interfaccia giuridica dei Salesiani di Civitavecchia da oltre 90 anni. L’Ente ecclesiastico de quo gestisce – formalmente – la sola sala Buonarroti di Civitavecchia. Diverso il discorso della rete di supporto alla programmazione, a cui allude erroneamente l’ex collaboratore, nonostante ne abbia beneficiato direttamente da diverso tempo.
Tra i professionisti che sosterranno la sala e che contribuiranno alla formazione dei giovani impegnati nella gestione c’è anche chi gestisce e programma cinema di prima visione con trent’anni di carriera conseguendo premi e riconoscimenti a livello nazionale. Professionisti che hanno rapporti quotidiani con il mondo della distribuzione, che fanno parte dell’Associazione Nazionale Esercenti Cinema e dell’Associazione Cattolica Esercenti Cinema rivestendo ruoli apicali e che gestiscono e curano multisala e sale d’essai con risultati d’eccellenza vera sotto ogni profilo, a partire da quello culturale.
I Salesiani rigettano quindi qualsiasi accusa di scorrettezza o qualsivoglia associazione di argomenti capziosa e tendente a gettare discredito sull’operato di un’istituzione presente sul territorio da oltre novant’anni. Si tuteleranno nelle opportune sedi.