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TARQUINIA – Samara è arrivata anche a Tarquinia. Da venerdì si rincorrono segnalazioni sui social della giovane protagonista del film horror The Ring avvistata al Lido di Tarquinia nei pressi del complesso denominato case bianche.
Foto e video sono stati postati sui social con tanto di commenti negativi. Si tratta infatti di un travestimento; una bravata che sembra andare di moda in tutta Italia, ma che rischia di generare reazioni imprevedibili nelle persone che inaspettatamente si imbattono nel personaggio inquietante di una ragazza vestita con una tunica bianca, i capelli lunghi e scuri calati davanti al volto e in molti casi munita anche di un coltello. Il tutto per imitare la protagonista del film Samara Morgan, aggirandosi per le strade, preferibilmente di notte, con lo scopo proprio di spaventare i passanti che potrebbero reagire in qualunque modo.
Ferma la condanna di molti tarquiniesi allo scherzo di cattivo gusto inscenato non si sa da chi, forse un uomo ben travestito o una ragazza.
In varie località italiane per episodi analoghi sono state segnalate reazioni di ogni genere: da precipitose fughe per la paura ad aggressioni e risse. Uno scherzo insomma esagerato che rischia di generare di fatto rischi per se stessi e per gli altri. VIDEO
The Ring è un film del 2002 diretto da Gore Verbinski con Naomi Watts. Si tratta di un adattamento del romanzo Ring di Kōji Suzuki, nonché remake del film del 1998 Ring diretto da Hideo Nakata. Il film ha avuto due sequel: The Ring 2, diretto nel 2005 da Hideo Nakata, regista della trilogia originale, e The Ring 3, uscito nel 2017. Il film ha avuto un enorme successo, incassando oltre 120 milioni di dollari in Nord America e oltre 130 nel resto del mondo, per un totale di oltre 250 milioni in tutto il mondo. Inoltre è diventato uno dei film horror più famosi di tale genere, venendo ripreso o parodiato più volte in film, serie tv e cartoni animati.
La trama. In una notte piovosa due amiche adolescenti, Katie e Becca, parlano tra loro di una videocassettaparticolare che causerebbe la morte, dopo sette giorni, delle persone che l’hanno vista. Sembrerebbe una leggenda metropolitana ma Katie si rende conto di aver visto il video proprio una settimana prima e muore orribilmente poco dopo, turbando Becca al punto da renderla pazza.
L’evento segna anche il sensibile cugino di Katie, Aidan, molto legato alla giovane. La madre di Aidan, Rachel, giornalista di Seattle, viene pregata dalla madre di Katie, sua sorella, di fare tutto il possibile per scoprire la causa della morte della ragazza, che nessuno è stato in grado di capire. Spinta anche dal desiderio di aiutare Aidan a superare il trauma della morte della cara cugina, Rachel si getta nell’indagine, partendo dal ritrovamento del nastro della cassetta e ricostruendone la storia attraverso le immagini mostrate. Per farlo, però, inevitabilmente guarda la videocassetta. Riceve così una breve telefonata in cui un’inquietante voce di bambina dichiara: “Sette giorni”. Anche il figlio Aidan e l’ex fidanzato Noah la guardano, il primo per caso e il secondo per spavalderia, per dimostrare l’infondatezza del presagio di morte comunicatogli dall’allarmata Rachel. Segnati da un destino che credono ineluttabile, i tre finiscono per scoprire, attraverso alcuni fotogrammi del breve filmato della cassetta, che tutto ha origine da una bambina normale, Samara.
Molti anni prima, la piccola Samara era stata adottata dai Morgan, una coppia di allevatori di cavalli di Moesko Island. All’inizio tutto sembrava andare bene, fino a quando alcuni inquietanti avvenimenti turbarono la tranquilla vita della fattoria dei Morgan e della comunità isolana. In particolare, i numerosi cavalli posseduti dalla coppia cominciano a manifestare segni di pazzia, correndo verso il mare per poi morire annegati. La stessa signora Morgan manifesta segni di squilibrio mentale fino a scomparire misteriosamente insieme con la sua bambina. Le indagini di Rachel rivelano una triste verità: Samara, probabilmente dotata di poteri psichici e paranormali, aveva la capacità di causare sciagure a chi le stava intorno, animali e persone. I genitori adottivi l’avevano prima isolata nel fienile, fino alla decisione della madre di ucciderla, soffocandola con una busta di plastica e gettandola poi in un pozzo per spezzare la catena di sventure. Nell’oscurità la piccola Samara era però sopravvissuta per sette giorni prima di spirare per inedia, mentre la signora Morgan, cedendo al rimorso, si sarebbe suicidata buttandosi da una scogliera. L’ultima immagine che la bambina vede prima di morire è quella del pozzo chiuso, in cui la luce filtrando appena forma un cerchio.
Il potere, il rimorso e il dolore di Samara si sono in qualche modo impressi in quella videocassetta che contiene una sequenza di immagini mentali proiettate dalla bambina sul nastro: queste portano con sé una maledizione, e Samara torna ogni volta per uccidere, dopo sette giorni, chiunque le abbia guardate.
Nell’ultimo giorno di ricerche, Rachel e Noah vanno alla fattoria e riportano finalmente alla luce il pozzo dove Samara era stata gettata dalla madre e, a causa di un incidente, anche lo scheletro consumato della bambina. Ma la maledizione non è finita, e Rachel lo scopre dalle parole di Aidan. La profezia della morte in sette giorni si avvera su Noah. La bambina, con lunghi capelli neri fradici e riversati sul viso, penetra nella sua casa attraverso il televisore e con un solo sguardo lo uccide. Solo dopo la morte di Noah, Rachel riesce a capire come fare per salvare se stessa e il figlio Aidan, il cui tempo sta per scadere: deve duplicare la cassetta e segretamente diffonderla. Tale sistema è difatti l’unica maniera per scongiurare la maledizione: chi è perseguitato da Samara deve far osservare il filmato a qualcun altro, deve volontariamente cedere il maleficio, in un cerchio senza fine. Per salvare il figlio Aidan, Rachel quindi sacrifica l’incolumità dell’intera società.