Nell’assegnazione di poltrone figurano segretari aziendali di Cgil, Cisl, Uil e numerosi sindacalisti.
“Nel gergo burocratese sono chiamate ‘posizioni organizzative’, nella pratica quotidiana si tratta di nomine ad attività dirigenziali a tempo, subordinate alla direzione che in ogni azienda prende il vento e, nella sanità, il vento spesso tira in direzione univoca”. Attacca con ironia Michel Emi Maritato (Fi), commentando gli ultimi eventi che riguardano il San Camillo, azienda ospedaliera sempre sotto i riflettori per eventi sanitari e non solo. “Le ultime nomine effettuate in tal senso all’ospedale San Camillo – insiste ancora Maritato – riguardano numerosi sindacalisti aziendali, almeno uno su quattro partecipanti e ci chiediamo, in primo luogo, come possa essere compatibile tale ruolo, di totale aderenza alle politiche aziendali, con la difesa dei lavoratori. La seconda considerazione che ci viene in mente riguarda i titoli posseduti dai ‘rappresentanti’ dei lavoratori. Non vorremmo fossero confezionati ad hoc metodi di valutazione che, a dispetto del tanto sbandierato merito e competenza delle enunciazioni, privilegino poi altri parametri quali, ad esempio, l’aver ricoperto ruoli negli stessi uffici messi a concorso. Vigileremo con attenzione su tutte le selezioni in corso in altre aziende. Non vorremmo si ripeta analoga situazione dell’Università di Firenze”, chiosa l’esponente di Forza Italia.