SANITA’, ASSOTUTELA: “PAZIENTE SENZA FARMACO, REGIONE E MINISTERO SBLOCCHINO CASO “EVOLOCUMAB”
“Di vicende sanitarie intricate e delicate ne esistono molte ma quella che stiamo per raccontarvi ha del paradossale e dimostra purtroppo come le istituzioni, districate tra inefficienze amministrative e burocrazia, spesso non facciano il proprio dovere al fine di tutelare la salute collettiva. E’ il caso di Manlio, cittadino romano di 76 anni che necessita di uno specifico farmaco per la cura del colesterolo: l’Evolocumab. Si tratterebbe di una cura che, in particolare, nella nostra Regione, veniva eseguito presso una sede ospedaliera, solo se il paziente aveva determinati parametri che rientravano in uno specifico protocollo. Manlio dunque – dopo 2 anni di lunga attesa, pur essendo un paziente cardiopatico ischemico cronico triplo bypass per angine, stenosi coronarica dex tot.4, stenosi ex nova, dislipidemia, – in seguito a vari colloqui con un autorevole dottore del Policlinico Umberto I di Roma, riuscii a entrare in questo protocollo, seguendo quindi la cura per circa paio di mesi. Poi la sorpresa: i primi di settembre, recandosi presso la struttura ospedaliera per sottoporsi nuovamente all’iniezione del farmaco, non gli viene data la dose da eseguire presso la propria abitazione nei successivi 15 giorni, giustificandosi che in questo periodo il farmaco sarebbe dovuto passare sotto il controllo del Servizio Sanitario Nazionale. I giorni sono passati ma ancora non si sa quando il nostro SSN provvederà ad avere questo farmaco. Sembrerebbe, inoltre, che gli ospedali sostengano di non averlo, di non sapere precisamente quando si avrà la possibilità di poterlo nuovamente fornire ai pazienti e in che modalità. Ci chiediamo: come è possibile tutto questo? E’ competenza della Regione Lazio sbloccare questa situazione? Questa è una cura che deve essere rispettata con delle date precise, non si può attendere oltre se non si vuole mettere a repentaglio la salute di Manlio. Il presidente Zingaretti e la ministra Lorenzin affrontino e risolvano il problema”. Così, in una nota, il presidente dell’associazione Assotutela, Michel Emi Maritato.